Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

giovedì 27 febbraio 2014

Il pensiero femminile

Si è concluso il reading sul pensiero femminile.


Vale la pena di citare alcune righe dal testo, letto durante il reading;  "I diritti delle donne"(1792) di Mary Wollstonecraft:


"E' mio desiderio convincere gli uomini ragionevoli dell'importanza di alcune mie osservazioni e persuaderli a valutare spassionatamente il tenore d'insieme delle mie considerazioni. Mi appello al loro intelletto e in qualità di loro simile, nel nome del sesso a cui appartengo, reclamo  una forma di ascolto presso il loro cuore. Li supplico ad aiutare la loro consorte a emanciparsi e di rederla loro compagna"

giovedì 20 febbraio 2014

Evento sul femminile. Reading:"Il bisogno nevrotico di amore" di Karen Hornay

"Quando parlo di bisogno nevrotico di amore, mi riferisco a quel fenomeno riscontrabile, a diversi gradi di consapevolezza, in quasi tutte le nevrosi del nostro tempo, che si manifesta come un accresciuto bisogno del nevrotico di essere amato, stimato e valorizzato, di essere aiutato, consigliato e sostenuto, e come un'accresciuta sensibilità quando questi bisogni vengono frustrati...."
Karen Hornay
                              
                                         R E A D I N G   S U L   F E M M I N I L E:


                                                  
                                        "Il bisogno nevrotico di amore"
                                               di
                                                     K A R E N     H O R N A Y


                                                 Venerdì 21 febbraio

mercoledì 12 febbraio 2014

Verso l'8 marzo, Reading: Diotima la vecchia saggia di Mantinea



"Certo, viene sostenuta una teoria secondo cui sono coloro che cercano la metà di loro stessi quelli che amano; ma la mia teoria afferma che l'amore non si rivolge né alla metà  né all'intero, a meno che non si tratti in qualche modo, amico mio, di una cosa che è buona.In effetti gli uomini sono disposti a farsi amputare piedi e mani, quando ritengono che queste parti di loro stessi siano troppo in cattivo stato.Non è invero a ciò che fa parte di lui stesso-io credo-che ciascuno si attacca, fuorché non sia il bene ad essere chiamato proprio e appartenente a noi stessi, e il male, invece, estraneo. Ché anzi, null'altro se non il bene è ciò che amano gli uomini....."(Diotima, Il Convivio)




Il  misogino Platone, nel Convivio, mette sulla bocca di Diotima, la vecchia saggia di Mantinea, il discorso più significativo di tutto il dialogo. Alcuni "spiriti eccellenti", tra cui Aristofane Alcibiade e lo stesso Socrate, si sono riuniti a casa di Agatone per parlare di Eros e rendergli omaggio. Ognuno esprime la sua opinione . Arrivato il suo turno, Socrate riferisce il discorso che una volta aveva udito da Diotima una donna "sapiente in questo e in molte altre cose".
Un testo filosofico, il convivio, ricco di questioni e tematiche centrali per gli uomini e le donne, ma utile anche per un approccio psicologico centrato sull'educazione ai sentimenti e alla relazionalità. 


Il testo è stato letto e commentato durante il reading di venerdì 7 in occasione di quelle pratiche teoriche volte a produrre conoscenze e autoconsapevolezza nelle donne, e a mettere sul terreno questioni, interrogativi che riguardano non solo le donne ma anche i maschi. Non erano molti i partecipanti ma sicuramente interessati e motivati. Un buon inizio per una pratica insolita e seria dispetto di molto pseudo-consumismo culturale.


                                      Il prossimo  incontro è per venerdì 14 
                                                         Leggeremo:
                                    "Sui diritti delle donne"
                                              di
                               MARY    WOLLSTONECRAFT
                    pensatrice acuta e coraggiosa, madre del femminismo
               (Per motivi organizzativi è bene iscriversi al Reading; 0776/25993-23014)

lunedì 10 febbraio 2014

La nostra vita mentale fuori della mente




La nostra identità è costituita da un insieme di processi inconsci, attività preriflessive, decisioni di cui solo una minima parte arriva alla  nostra coscienza. Il nostro cervello è una immensa fucina operosa in cui gruppi di neuroni inviano continuamente messaggi ad altri gruppi, prendono decisioni. Ma il nostro Io cosciente non ha accesso che ad una minima parte di questo complesso lavorìo. Il sistema funziona autonomamente, a  prescindere dalla  nostra coscienza. Quando arrivano alcuni contenuti alla nostra consapevolezza, noi ce ne riappropriamo  riorganizzandoli secondo un senso. E il nostro “interprete mentale”  direbbe il neuroscienziato Gazzaniga a dare un senso ad azioni, decisioni che il  nostro cervello ha prodotto prima che noi ne fossimo consapevoli ma dandoci la magnifica illusione di essere padroni di noi stessi, di essere entità razionali e dotate di libero arbitrio, di essere, insomma,delle soggettività! (Vedi: Buoni si nasce soggetti etici si diventa, Ed Pendragon)