Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

martedì 20 ottobre 2015

Neurocultura: "la cultura è prima di tutto una traccia biologica, o piuttosto neurobiologica"(Jean-Pierre Changeux)






“Per quanto la rivoluzione neuroscientifica abbia avuto luogo, essa è però ben lontana dall’aver dato tutti i suoi frutti. Ora dobbiamo attraversare un passo alla volta l’immensa terra incognita che ancora separa le scienze biologiche dalle scienze umane e sociali”(Jean-Pierre Changeux)

Secondo Changeux gli esseri umani hanno, a differenza delle altre specie animali, la capacità di incorporare la storia perché l’organizzazione del cervello umano si è sviluppata nel tempo risentendo dell’ambiente sociale  e culturale. E i passaggi del lungo processo evolutivo si trovano conservati nell’assetto  del nostro cervello, in cui antiche strutture cerebrali coesistono accanto a strutture più recenti capaci di attivare comportamenti più complessi. Il sovradimensionamento della corteccia cerebrale ha permesso l’aumento dello spazio cosciente con tutto quello che ne consegue: la capacità di imitare e di comprendere le interazioni sociali, le funzioni cognitive più elevate,la razionalità stesse. Cruciale in tali comportamenti  è ruolo della corteccia prefrontale. Le strutture corticali più recenti  possono inibire le strutture più antiche responsabili  dei comportamenti  emotivi. L’architettura cerebrale è il risultato del processo di connessioni sinaptiche tra cellule nervose che si attiva secondo un meccanismo di prove ed errori, senza un disegno intelligente, secondo un meccanismo selettivo di distribuzione di alcune sinapsi ed eliminazione di altre. Il processo inizia dallo stato embrionale fino all’età adulta in cui i neuroni e le sinapsi continuano a svilupparsi. Il cervello umano acquisisce attraverso l’apprendimento dei tratti propri della storia sociale e culturale del gruppo umano al quale appartiene. Quest’evoluzione è favorita da una caratteristica specificamente umana: uno sviluppo postnatale molto più lungo rispetto alle altre specie, in cui la proliferazione e l’eliminazione sinaptica proseguono oltre l’età della pubertà. La stabilizzazione selettiva delle prime rappresentazioni del mondo conduce alla selezione di una mappa di “relazioni  funzionali comuni” proprie ad un oggetto di senso. Così per prove ed errori il bambino e poi l’adulto costruiscono  un universo simbolico che consentirà la comunicazione sociale e la sopravvivenza.