Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

lunedì 11 giugno 2018

perle di saggezza ebraica: Isaac B. Singer


"Se non sei felice comportati come se lo fossi
            La felicità verrà dopo
Se sei in preda alla disperazione comportati come se  credessi
           La fede verrà dopo"



domenica 10 giugno 2018

la Mindfulness: non solo moda


Negli ultimi anni il panorama della ricerca  psicologica e neuroscientifica si è notevolmente arricchito degli studi relativi alla Mindfulness. Ma anche nella sensibilità comune e a livello di cultura di massa il termine è entrato nell’uso abituale e in molteplici ambiti: da quello del benessere a quello scolastico, da quello aziendale a quello ospedaliero.  Il trend arriva dagli USA, in cui la pratica della Mindfulness è fortemente sviluppata: si pratica nelle maggiori aziende (quali Google, Hitech,) e nella maggior parte delle scuole private. E fu proprio negli USA che questa pratica fu elaborata da Kabat-Zinn (1979), medico-biologo (Massachussetts Medical School). Appunto, questi, ispirandosi alla tradizione meditativa buddista vipassana, elaborò un modello laico di pratica:  il potocollo Mindfulness-Based Stress Reduction ( MBSR). Kabat-Zinn è stato il primo a tentare una formulazione scientifica della Mindfulness, descritta come una pratica  di  consapevolezza intenzionale nel momento presente, con un atteggiamento di auto-osservazione non giudicante e focalizzato sull’esperienza dell’ “ora qui”.
La Mindfulness  non è una psicoterapia ma una pratica di cura attraverso un training mentale. Negli istituti universitari e di ricerca di tutto il mondo si indaga sui meccanismi neurofisiologici e neuropsicologici che innescano gli effetti benefici della Mindfulness che non sono pochi.  E ormai attestato che essa  agisce sul benessere psico-fisico, riduce ansia e stress, migliora sintomi depressivi, migliora la memoria di lavoro e la capacità di attenzione e concentrazione, riduce l’insonnia, rinforza l’apparato immunitario, protegge l’apparato cardiocircolatorio, rallenta l’invecchiamento cerebrale e protegge il funzionamento cerebrale. Considerando la molteplicità degli effetti positivi  è naturale che essa abbia trovato infinite applicazioni nei settori più disparati. Tra l’altro essa viene applicata anche negli ospedali  nei reparti in cui sono ospitati pazienti afflitti da malattie particolarmente dolorose: la Mindfulness è un antidoto al dolore cronico. Per la sua efficacia sulla regolazione delle emozioni  viene utilizzata nelle scuole per la prevenzione di condotte aggressive e dl bullismo. Il protocollo Mindfulness-MBSR viene erogato in due mesi di corso (8 incontri ciascuno di due ore una volta a settimana) più una giornata intensiva di sei ore. Dopo solo 8 settimane, come indica la ricerca scientifica con tecniche di neuroimaging, il cervello, grazie alla ormai attestata neuroplasticità cerebrale, mostra già segni di cambiamento.
Sembrerebbe, in considerazione dei molti benefici prodotti dal questa pratica, di aver trovato la soluzione di molti mali e problemi ma c’è un piccolo particolare: una volta appreso, il protocollo deve essere applicato regolarmente ogni giorno. Nulla si ottiene senza applicazione e senza esercizio costante!


sabato 9 giugno 2018

Adina Roskies, docente presso il Dartmouth College, viene premiata, dopo la laudatio, con la medaglia Sine da Mario de Caro (Università Roma 3, Tufts University) durante il Congresso di Neuroetica e Filosofia delle neuroscienze (maggio 2018) presso l'
Università Vita e Salute-San Raffaele (Milano)

giovedì 7 giugno 2018

Giornata Intensiva di mindfulness: Cassino 16-6-2018


  GIORNATA INTENSIVA DI MINDFULNESS                        
                               Sabato  16 giugno
                                    Ore 10-16
                            Cassino, via Molise,4
Contatti:
Centro di Psicologia Umanistica ed Analisi Fenomenologico-Esistenziale”
0776/25993; 3382481768; email: mariafelice@ humanistic-psyc.it
(La partecipazione è aperta solo a chi ha già seguito un protocollo MBSR presso qualsiasi centro o organizzazione accreditati)La giornata sarà condotta da Maria Felice Pacitto, filosofa della mente, psicologa, psicoterapeuta,istruttrice MBSR (  Master di II Livello Mindfulness,  Certificata dal Centro italianoMindfulness,Certificata dallo UCD, San Diego SChool of medecine  ) 

sabato 2 giugno 2018

Mindfulness e Neuroetica." La mindfulness apre nuove prospettive di ricerca nell’ambito dei comportamenti prosociali e della riflessione morale": paper di Maria Felice Pacitto al Congresso di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze (Università Vita e Salute San Raffaele- Milano, maggio 2018)


Il costrutto Mindfulness è, attualmente, molto diffuso e fa riferimento ad un insieme di pratiche di meditazione che, pur avendo una radice comune nel Buddismo, sono diversificate in termini di modalità applicative, di funzioni psichiche e circuiti neurali coinvolti e di risultati ottenuti



Nel Buddismo, una componente molto significativa ed imprescindibie, è l’ attitudine morale che si concretizza nella pratica della compassione. In detta pratica, sviluppata secondo una prospettiva fiosofico-religiosa, la compassione è un costrutto complesso, solo parzialmente sovrapponibile al corrispettivo concetto utilizzato nella prospettiva filosofica e psicologica Occidentali.  Questa,  non ha troppo esplorato il tema della compassione  privilegiando, invece, il costrutto dell’empatia, con la quale, spesso, la compassione viene confusa. La Mindfulness ha recuperato questa dimensione dell’animo umano proponendola come oggetto di ricerca scientifica. Tra l’altro, su questo costrutto si sono sviluppate alcune pratiche psicoterapeutiche (Self Compassion, TFC).  
Esiste, ormai, un cospicuo numero di studi i quali dimostrano, appunto, che la Mindfulness compassionevole (Compassion Meditation, Loving Kindness) determina un enhancement dei comportamenti prosociali ed altruistici, in quanto attiva circuiti cerebrali coinvolti nell’empatia e nell’assunzione del punto di vista dell’altro (insula, ACC), nella percezione sociale e nella teoria della mente(TPJ, pSTS), nel controllo emotivo volontari (dLPCF), nei  meccanismo del piacere e del benessere (nucleo caudato, ACC). Ma il dato interessante è che anche la sola pratica della Mindfulness (Protocollo MBSR, Meditazione di consapevolezza- FAM), disancorata da un esplicito riferimento (filosofico-religioso) alla compassione, può sviluppare ed  implementare un’attitudine ai comportamenti prosociali e altruistici (Condon et al., 2013). 




L’ipotesi è che tale fatto si verifichi in modo indiretto (i meccanismi di base della Mindfulness non sono intrinsecamente fenomeni motivazionali della prosocialità e dell’altruismo), attraverso il reclutamento (testato da tecniche di neuroimaging) di circuiti cerebrali, deputati ad altre funzioni, ma coinvolti nei comportamenti prosociali ed altruistici, circuiti cerebrali che sono correlati con dimensioni di base della moralità (così come vengono sottolineate secondo una prospettiva filosofica e psicologica) e con condizioni fisiologiche e mentali (benessere, no-stress), che facilitano il comportamento morale. E’ evidente che  l’applicazione della Mindfulness assume un’estrema rilevanza nel contesto educativo ai fini della promozione di comportamenti prosociali ed altruistici, anche se non è scevra da un implicito riduzionismo.