Il caso Henry Molaison
Nel 1953 all’età di 27 anni Henry Molaison, sofferente di
una grave forma di epilessia (poteva avere fino ad 11 attacchi in un giorno),
fu sottoposto ad un intervento devastante . Divenne il caso più studiato in
tutta la storia della medicina. Escoville, un giovane medico spregiudicato, individuò l’origine dei suoi
attacchi nel lobo temporale mediale e procedette alla ablazione di tre quarti
dell’ippocampo, del giro paraippocampale e dell’amigdala. All'epoca si sapeva
poco della funzione di queste strutture cerebrali. L'ippocampo fu succhiato
attraverso una cannula. Henry, dopo l’intervento, non riusciva più a
consolidare nuovi ricordi. Le sue esperienze soggettive (persona incontrate, emozioni gioioe o dolorose, ecc..), duravano
qualche manciata di secondi. Ricordava l'infanzia ma non quello che era
successo dopo l'operazione.Il che, da un punto di vista neuropsicologico,
significava che la formazione di tracce mnemoniche stabili e il loro recupero
attengono a sistemi neuronali diversi. Riusciva però ad apprendere nuove
abilità motorie (memoria procedurale)anche se non ricordava di averle apprese.
I suoi deficit cognitivi erano relativi a funzioni in cui era coinvolta la
memoria semantica. E, comunque, mostrava abilità intatte nel test
d’intelligenza e capacità di linguaggio normali. Era anche in grado di
disegnare la piantina della sua abitazione, in cui si era trasferito cinque
anni dopo l’intervento. Questa capacità era dovuto alla integrità della parte
posteriore del giro paraippocampale. Davvero sorprendente è come Escovil
all’epoca dell’ntervento fosse poco turbato dalle conseguenze dell’intervento
eseguito. Tornò a casa e disse alla
moglie: "Sai, ho cercato di
togliere l'epilessia ad un paziente e gli ho tolto la memoria".In seguito
però ammise l'errore. Gli era sfuggito
questo semplice fatto: quando un neurochirurgo apre una scatola cranica sta
attraversando la persona! Di questo caso si e tornati a parlare in occasione
della pubblicazione del libro di Suzanne Corkin
(Prigioniero del presente, Ed.
Adelphi) che da giovane dottoranda sottpose Molaison ad alcuni tests e continuò a seguirlo fino
ala morte. Anzi continuò a studiarlo attravrso le 2041 fettine in cui il suo
cervello era stato sezionato. In tutto 45 anni divita dedicati allo studio di
Molaison e della memoria. Attraverso lo studio di molaison ‘è stato possibile
un avanzamento significativo nella conoscenza di come la memoria si forma,come
si consolida e come viene recuperata, quali proteine la costituiscano.
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