Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

domenica 25 maggio 2014

Mente e cervello: come mantenere integro il nostro apparato cognitivo




                                                                                                                                              



CONVERSAZIONI POMERIDIANE:

 un ciclo di seminari e workshop del Centro di Psicologia Umanistica


Sala: “Διάλογος” via Molise 4 – Cassino

NEUROSCIENZE
Venerdì 30 maggio ore 18
Mente e cervello

“Come mantenere integro il nostro apparato cognitivo”

Dott.ssa Maria Felice Pacitto

 membro della “Società italiana di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze”



Si accede al seminario con prenotazione:
Tel.  0776/25993;
cell.3382481768;
email mariafelice.pacitto@humaistic-psyc.it

mercoledì 21 maggio 2014

Tra neuroscienze e filosofia: la polemica tra costruzionismo e "nuovo realismo"




Maurizio Ferraris, che da tempo ormai ha preso le distanze dall’ ermeneutica per approdare ad un “nuovo realismo”,  è al centro della riedita polemica tra realismo e costruzionismo. Si ripropone dunque, l’unico, vero, difficile problema : quello del nostro rapporto con la realtà, con il mondo. Da Platone, agli Scolastici,a Cartesio, a Leibniz, a Kant, fino a i nostri giorni, tutti i filosofi  vi si sono confrontati.Certo non si tratta del relismo ingenuo galileiano perché la scienza,(ormai è acquisito) non rivela verità assolute simili a quelle di cui disporrebbe la Divinità. Sicuramente l’ipotesi del “realismo” sembra convincere di più rispetto a quelle antirealiste perchè va incontro al senso comune, come se fossimo biologicamente programmati  ed orientati al realismo. Noi, infatti, frequentemente verifichiamo che le cose continuano   ad esistere anche se non stimo a guardarle. Sappiamo però che  la realtà è costruita e filtrata da noi.  Molte riserve nei confronti delle posizioni non realiste derivano, come vuole Hilary Putnam, dal fatto che  non riescono a spiegare una serie di fatti: ad esempio come teorie scientifiche sviluppatesi, indipendentemente, in contesti diversi, riescano a convergere, o perché portino a “predizioni riuscite”… Ferraris ci piace meno però quando   afferma che alla fine solo i sensi non ci ingannano .Perché, come le neuroscienze dimostrano, la nostra stessa percezione è un’interpretazione della mente  cioè il nostro cervello ci mette sempre qualcosa nella percezione della realtà, non è mai passivo.  ( Dai neuroni non dipende il fatto che ci sia una ciabatta ma il modo in cui io la vedo)  Magari  ci piace e ci convince molto di più l’urgenza etica che il ragionamento   di Ferraris sottende allorché lamenta che il costruzionismo non è senza conseguenze sul piano etico e politico: “Le necessità reali, le vite e le morti reali, che non sopportano di essere ridotti d interpretazioni, hanno fatto valere i loro diritti, confermando l’idea che il realismo (così come il suo contrario) possieda delle implicazioni non semplicemente conoscitive, ma etiche e politiche”(Il manifesto del nuovo realismo, pag. XI)

 Il tutto per sottolineare come la filosofia, per quanto abbia fini metodi ed obiettivi suoi specifici, non può non fare i conti, nella teoria della conoscenza, con i risultati della ricerca scientifica. Dopo di che lo specifico della filosofia rimane indagare sulla possibilità di altre dimensioni dell’esistenza, sull’etica, su  mondi ideali possibili, sulle faccende umane, su ciò che è desiderabile costruire e sviluppare per accrescere l’umanità del mondo. Infine, fondamltalmente, sul senso della vita.

martedì 13 maggio 2014

Autolesionismo: il dolore del corpo per non sentire quello dell'anima

                                        "Conversazioni Pomeridiane"
                                        
                                                            Venerdì 16 ore 17 e 40
                                        
                  "L'autolesonismo: il dolore del corpo per non sentire quello dell'anima"
                                              
                                                              con
                                                 AnnaLisa Castrechino,
                                        psicologa militare, psicoterapeuta            


                                     Sala diàlogos, via Molise,4






Per accedere al seminario è utile prenotare:


Centro di "psicologia Umanistica ed Analisi Fenomenologico Esistenziale: tel 0776/25993;3382481768; email: mariafelice.pacitto@humanistic-psyc.it

lunedì 5 maggio 2014

Intercorporeità e intenzionalità corporea


Il corpo è sempre corpo intenzionante cioè esprime sempre una determinata intenzione o un sentimento o un coinvolgimento verso qualcuno o qualcosa.  Quella che può essere definita una naturale “intercorporeità” era già stata intuita da Merleau-Ponty:

“Orbene, è appunto il mio corpo a percepire il corpo dell’al

tro: esso vi trova come un prolungamento miracoloso del

le sue proprie intenzioni, una maniera familiare di tratta

re il mondo. Ormai, come le parti del mio corpo formano

Insieme un sistema, così il corpo altrui e il mio sono un tut

To unico, il rovescio e il diritto di un solo fenomeno;

 l’esistenza anonima, di cui il mio corpo è in ogni momento la

traccia, abita contemporaneamente questi due corpi”cit.in “Dal Sentire all’Essere. I gruppi d’Incontro”Ed. Magi.