Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

giovedì 7 dicembre 2023

GRUPPO D'INCONTRO 16 Dicembre:"Viviamo vite frenetiche e spesso infelici, ansia e stress ci bersagliano. Diventiamo consapevoli dei nostri bisogni autentici e ritroviamo noi stessi"!

 

Centro di “ Psicologia Umanistico-Transpersonale ed         Anualisi Fenomenologico-Esistenziale

                              PSICOTERAPIA, STUDIO, RICERCA 

                                                 Programma 2023-2024             

       Psicologia positiva, del benessere e della salute

Esercizi di consapevolezza emotiva e corporea, tecniche di immaginazione, tecniche di Mindfulness

                 GRUPPO d’INCONTRO

                                                        Workshop

Viviamo vite frenetiche e spesso infelici, ansia e stress ci bersagliano. Diventiamo consapevoli dei nostri bisogni autentici e ritroviamo noi stessi!

                                           Sabato 16 dicembre                     

                                                                           Ore 15-19

 

Il Gruppo d’Incontro aiuta a

-conoscere se stessi

-sviluppare parti di sé rimaste inespresse

-scoprire il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e a sviluppare la nostra capacità di creare rapporti

-sciogliere nodi e situazioni problematiche della nostra esistenza

Il Gruppo d’Incontro è utile per chiunque voglia fare cambiamenti nella propria vita e per quanti sono professionalmente impegnati in ambito sanitario ed educativo.

AI PARTECIPANTI VERRA’ RILASCIATO UN ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE

*M.Felice Pacitto, psicologae psicoterapeuta, è stata allieva e collaboratrice di Rollo May e Ronald Laing. E’ stata tra i primi a sviluppare, in Italia, il metodo dei Gruppi d’Incontro, di cui ha dato una formulazione teorica e metodologica nel testo “Dal Sentire all’Essere”, Magi Editore.

Per informazioni e per la prenotazione (obbligatoria) telefonare al “Centro di Psicologia Umanistica” via Molie,4-Cassino tel/fax:0776/25993(ore 16-18, mercoledì); cell3382481768; mariafelice@humanistic-psyc.it

Basta con la storia del patriarcato all'origine dei femminicidi: serve solo a coprire altre motivazioni e responsabilità

 Ho partecipato nella giornata dedicata alla violenza contro le donne ad un evento organizzato presso la casa della cultura. Sono rimasta perplessa da una relazione che, ribadendo il concetto del patriarcato, faceva riferimento ad una lettera di san Paolo in cui si dice che le donne devono essere sottomesse ai mariti. Di qui l'origine, appunto, del patriarcato. D'accordo. Ma c'è bisogno ogni volta di fare la storia del ruolo o del mancato ruolo delle donne?. Questi discorsi si facevano 20 anni fa, e se proprio li si voleva fare correttamente si faceva riferimento al robusto testo di Adriana Cavarero, ottima filosofa attenta alle questioni femminili, "Nonostante Platone". UN testo da leggere proprio per comprendere le tappe della storia del femminile.La cosa mi ha fatto ricordare una relazione (ce la devo avere da qualche parte) sul tema del femminile che tenni presso la SIPs (società italiana di psicologia scientifica) partendo proprio dalla discriminazione della donna operata dai filosofi dell'antichità ma che non impedisce "il ritorno del rimosso". Se Platone attribuisce alle donne caratteristiche negative e ctonie (irrazionalità, materialità, ecc..) riservando agli uomini tutto il postivo, è anche vero che nel Convivio sempre di Platone, Socrate ovviamente il personaggio più importante di tutto il dialogo mette in bocca a Diotima, la vecchia di Mantinea, il discorso su Eros che è il tema del dialogo. Questo testo per me bellissimo e utilissimo perchè dà la possibilità di lavorare se letto insieme ai ragazzi su moltissime tematiche, non aveva una versione scolastica ( cè da chiedersi perché) per cui io dovetti far comparare il testo edita da Adelphi con qualche difficoltà di tipo burocratico, diciamo così. Ho riproposto la lettura di questo testo di pomeriggio, all'interno di una iniziativa (prevedeva tre incontri) sul femminile, presso il mio centro, alcuni anni fa. Il pubblico era variegato e c'erano persone che non avevano una grande cultura ma interessate. Ora proporlo a scuola non sarebbe possibile perché i Classici non si leggono più. Tutto questo accadeva una ventina di anni fa. Oggi a meno che non si voglia fare un taglio storico della questione si deve parlare di ben altro. Già nel 2008 io andavo oltre e presentai l'8 marzo il film (ottimo), sarebbe da rivedere "E vogliamo anche le rose", film che ripercorre le tappe delle conquiste femminili ma in cui è implicito il messaggio: vogliamo i nostri diritti ma anche bellezza e amorevolezza, non vogliamo rinunciare a ciò che è fondamentale per vivere una vita soddisfacente. La Cortellesi vi si è ispirata? Ma lasciamo questo argomento. Viviamo oggi un'epoca di profonde rivoluzioni: l'intelligenza artificiale cambierà totalmente le nostre vite, la crisi climatica anche. Ma sembra che nessuno voglia accorgersene. Il futuro è incerto, i modelli familiari sono cambiati, i ragazzi sono sempre in "compagnia" cioè con telefonino e computer, soggetti a qualsiasi tipo di influenza incontrollabile. Sono finiti quei tempio in cui i ragazzi erano in camera da soli a studiare. E' chiaro che i genitori non li conoscono ed hanno perso ascendente su di loro . SE un ragazzo non può specchiarsi negli occhi di madre e padre come si sviluppa' Come può sviluppare la sua identità se non ha un giusto rispecchiamento da parte dei genitori e per di più in un mondo caotico, in veloce trasformazione qual è quello attuale? Oggi il tema psicologico centrale è quello dell'identità: i maschi hanno perso ruolo da molteplici punti di vista, devono ridefinire la loro identità e sono in forte sofferenza. Le donne, dopo anni di lotte per i diritti, devono stabilire cosa vogliono adesso e chi sono e che cosa vogliono essere. I ragazzi non stanno meglio da questo punto di vista. Filippo non ha sviluppato un sua identità, magari anche un progetto di vita, ha bisogno della stampella di Giulia ma nello stesso tempo non può reggere il confronto con Giulia che si è, invece autorealizzata, ha una sua identità e sa quello che vuole.

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domenica 24 settembre 2023

Festival della Neuroetica e del Cervello Sociale: programma definitivo


 


FESTIVAL DELLA NEUROETICA E DEL CERVELLO SOCIALE: "TRENTA ANNI DI NEURONI SPECCHIO" ne parlerà Luciano Fadiga, uno degli scopritori dei neuroni specchio


 

Trent’anni di neuroni specchio

"La scoperta dei neuroni specchio da noi fatta all’inizio degli anni ’90 ha indotto una grande risonanza nel mondo scientifico e non. I neuroni specchio sono cellule nervose della corteccia premotoria (ma sono stati trovati anche nel lobo parietale) che si attivano quando facciamo qualcosa o quando osserviamo qualcun altro fare la stessa cosa. Dimostrano quindi che il nostro cervello utilizza la propria biblioteca di rappresentazioni motorie non solo per fare, ma anche per identificare le azioni altrui. Ai neuroni specchio sono state attribuite molteplici funzioni, in alcuni casi addirittura quasi miracolose. Io credo ad un approccio più minimalista, ritenendo i neuroni specchio gli elementi di base che il cervello utilizza per capire senza per questo dover chiamare in causa meccanismi cognitivi espliciti di alto livello. Nella mia presentazione illustrerò questo punto di vista, presenterò i principali progressi che sono avvenuti nel campo dalla scoperta dei neuroni specchio ad oggi e indicherò quali sono secondo il mio parere gli ambiti futuri di applicazione."

 

 

Festival della neuroetica e del cervello sociale a Cassino dal 2 al 7 Ottobre: GLI ORGANOIDI CEREBRALI ne parlerà Alice Andrea Chinaia

 

Modellare il cervello umano con organoidi cerebrali: un dibattito tra neuroscienze e neuroetica

 

Se potessimo osservare da vicino il nostro cervello, come si sviluppa, come fa connessioni e come risponde agli stimoli, che cosa vedremmo? Biologi e neuroscienziati stanno cercando di rispondere a questa domanda creando, a partire da cellule staminali umane, dei modelli tridimensionali del cervello. Questi modelli, chiamati organoidi cerebrali, promettono grandi passi avanti nella comprensione di malattie che distruggono il corretto funzionamento neurale, come la schizofrenia o il morbo di Alzheimer, ma al contempo sembrano anche essere dei complessi puzzle etici. Che uso può esserne fatto? C’è la possibilità di brevettare le scoperte fatte con essi? Che tipo di consenso va richiesto a coloro i quali decidono di donare le loro cellule? E, ancora, quanto avanti si può spingere la scienza nella creazione di modelli del cervello umano? C’è la possibilità che questi “mini-cervelli” diventino più che delle semplici colture? E, per finire, è davvero giusto chiamarli “mini-cervelli”?

In questo intervento cercheremo di rispondere a questi e ad altri quesiti, illustrando le potenzialità, ma anche i limiti scientifici ed etici, degli organoidi cerebrali umani.

lunedì 4 settembre 2023

Festival di Neuroetica e del Cervello Sociale: Gaeta 29 settembre, Cassino 2/7 Ottobre: prevendita del biglietti sul sito:https://neuroscientificamente.wordpress.com/



Manca meno di un mese al Festival di Neuroetica e del Cervello Sociale


                      Relazioni teoriche, laboratori, rassegna cinematografica, presentazione di libri



E' possibile visionare il programma e prenotare la propria partecipazione o comprare i biglietti sul sito del festival

https://neuroscientificamente.wordpress.com/


mercoledì 24 maggio 2023

Una opportuna ripresa della teoria critica: il libro di Marco Celentano "Del dominio e del riscatto. Il confronto con Nietzsche nelle tre stagioni della teoria critica"

 



                                                             PRESENTAZIONE DEL LIBRO

                                                            Università di Cassino La Folcara


                                                                         LUNEDI 29 ore 11

Intervengono:                      prof. Fausto Pellecchia, 

                                             prof. Luca Scafoglio

                                             prof. Pasquale Beneduce

                                            e l'autore prof. Marco Celentano  

martedì 2 maggio 2023

 

              CENTRO MINDFULNESS   SUD-LAZIO

         Corsi Mindfulness per la riduzione dell’ansia e dello stress                                                                                                                                                                                                                                                                                     


 

 

                                                  RITROVIAMO IL CENTRO:

La Mindfulness ci aiuta a rimanere stabili e radicati nel mare mosso delle difficoltà:

paure, malesseri, ansie, preoccupazioni, tristi pensieri ed infelicità ci disorientano facendoci perdere il senso della vita

  

4 incontri + un pomeriggio intensivo a partire da Venerdì 19 ore 19- e 40 (per principianti ed avanzati)(iscrizioni entro Domenica 14)(Date: 19, 26 maggio, 1,9, 18 giugno)

 

La Mindfullness:

riduce ansia, stress, depressione, disturbi ossessivi-compulsivi, somatizzazioni, disturbi del sonno

e della memoria

potenzia le difese immunitarie e la capacità a resistere agli eventi avversi e al dolore della vita

previene i disturbi cardiovascolari e tutela la fertilità femminile

regola i disturbi emotivi

agisce sul dolore cronico e sui disturbi in area psicosomatica (psoriasi) e sulle cefalee

●promuove la longevità ed il benessere fisico e psichico

cambia l’organizzazione cerebrale migliorando: le funzioni attentive, la concentrazione e

 

 Per informazioni ed iscrizione (obbligatoria):Centro di “ Psicologia Umanistica ed Analisi Fenomenologico-esistenziale”: 0776/25993; cell .338 2481768; email: mariafelice@humanistic-psyc.it

 

mercoledì 29 marzo 2023

 

                   CENTRO  MINDFULLNESS   SUD-LAZIO                                                                                                                                                                                                            

             VENERDI' 31 ore 19-20 e30:

 

     Mindfulness a porte aperte


 

Mindfulness a porte aperte è un’iniziativa dedicata a chi desidera approfondire la mindfulness o conoscere questa pratica per la prima volta.

 

Una preziosa opportunità per quanti sono interessati ad avvicinarsi alla pratica della Mindfulness

La partecipazione è gratuita:   e' solo necessario comunicare la propria partecipazione (per ovvi motivi di capienza)

Centro di Psicologia Umanistica ed Analisi Fenomenologico-Esistenziale, via Molise 4 ; Centro per la riduzione dell’ansia e dello stress . Per info e iscrizione (obbligatoria):  0776/25993; 338 2481768; email: mariafelice@humanistic-psyc.it; www:humanistic-psyc

 

 

domenica 26 febbraio 2023

Intensivo di pratica di Mindfulness: Sabato 4 marzo ore 15

 

      Centro di “ Psicologia Umanistico-Transpersonale ed            Analisi Fenomenologico-Esistenziale”  

Paure, malesseri, ansie, preoccupazioni, tristi pensieri ed infelicità ci disorientano facendoci perdere il senso della vita. La consapevolezza del continuo presente e la pienezza del vivere il presente ci libera da afflizione e malessere

                             Mindfulness

                             ( pratica intensiva)  

                                       Sabato 4 marzo ore 15-18

                                     Domenica   11 marzo ore 15-17

●Un’occasione che ci permette di approfondire il contatto con il nostro mondo interno, un tempo per prenderci cura di noi

●Un tempo dedicato al benessere fisico e psichico  

Conduce:M.Felice Pacitto, psicologae psicoterapeuta, filosofa della mente, istruttrice Mindfulness, studiosa di neuroscienze applicate alla pratica mindfulnerss. Per informazioni e per la prenotazione (obbligatoria) telefonare al “Centro di Psicologia Umanistica” via Molise,4-Cassino tel/fax:0776/25993(ore 16-19, mercoledì); cell3382481768; www:humanistic-psyc.it; mariafelice@humanistic-p

mercoledì 1 febbraio 2023

Le dimissioni di Jacinta Arden: una scelta che denota saggezza e responsabilità. Il riconoscere la stanchezza indica il senso del limite e ci ricorda che non siamo onnipotenti

 


Hanno destato meraviglia le dimissioni di Jacinta Arden, la quale ha dichiarato di essere stanca e di non avere più energie per proseguire il suo mandatp. La cosa, oltre a meraviglia, ha suscitato un grande dibattito riaccendendo vecchie questioni in merito alle donne e alla politica, alle donne e all’impegno  nel mondo. Certo, lascia alquanto perplessi che una donna, nel pieno ancora delle sue potenzialità  e risorse fisiche ed intellettuali, abbandoni un campo, quello politico, che io amo definire il più grande erogatore di dopamina considerando quanto i politici difficilmente abbandonano la poltrona. Molti commenti sono stati severi nei confronti della Arden, dettati presumibilmente dall’idea che il politico debba essere animato sempre da nobili ideali e dunque sacrificarsi per il bene comune e mettere da parte le sue esigenze personali. Queste sono le caratteristiche che tutti noi vorremmo appartenessero a chi si occupa della cosa pubblica. Ma, se questa è la fantasia radicata nel nostro immaginario, mi chiedo perché  eleggiamo personaggi discutibili, facili alla corruzione, pronti a far cadere un governo solo per interessi elettoralistici,  e talora implicati in brogli e malaffare. Il mondo della politica è troppo spesso deludente. Qualcuno lamenta anche che  la Arden, che ha governato bene, avrebbe sottratto, con le sue dimissioni, risorse e competenze al suo partito ed al paese che ne hanno un grande bisogno. Io penso, invece,  che la scelta della Arden vada compresa e capita  e spiegata proprio  all’interno della sua azione politica: socialdemocratica si è spesa per la s0luzione della povertà infantile, il sostegno alla maternità, l’uguagliaza sociale; ha dato forte impulso alla sanità eall’istruzione, ha introdotto misure restrittive su possesso di armi. Un impegno politico  che la dice lunga, indubbiamente, sulla sua attenzione a temi che hanno a che fare con il cuore dei bisogni fondamentali degli esseri umani. Un impegno politico caratterizzato da un senso di cura per gli altri. Forse è quella dimensione che le donne possono portare nella politica?  E allora perché non avere cura anche di se stessa? Non si può avere cura degli altri se non si ha cura di sé e viceversa. A dispetto di modelli di donne carrieriste, mimetiche degli uomini nella sete di potere, la Arden si  presenta con un profilo umano etico diverso, denso di significato e di indicazioni per le donne. Dopo essersi impegnata, e molto, in ambito politico riconosce l’importanza della vita privata e personale,  ricordandoci che oltre al valore dell’impegno per la collettività esistono altri valori non meno importanti quali quelli di cura nei confronti dei figli e di sé stessi, da cui deriva lo stesso valore dell’impegno per il bene comune. E’ all’interno della cura per i nostri cari  che sviluppiamo interesse e cura per il mondo. Ma possiamo cogliere ancora un altro valore nel gesto di Jacinta:  nel riconoscere la sua stanchezza ci  indica il senso del limite e ci ricorda che non siamo onnipotenti.