Il Bhutan è un
piccolo Stato montuoso dell'Asia, che già da anni calcola il benessere della
popolazione in base ad alcuni parametri che sono appunto la qualità dell'aria,
la salute dei cittadini, l'istruzione, la ricchezza dei rapporti sociali. Questo paese se ha un
Pil piuttosto basso è, però, uno dei più felici dell'Asia e l’ottavo del mondo.
Questo non significa una retrocessione sul piano delle tecnologie ma, piuttosto,
il privilegiare una serie di altre componenti della vita e cioè l'istruzione,
la protezione dell'ecosistema, lo sviluppo delle comunità locali. Il paese, che
si trova in una posizione politicamente strategica (tra Tibet, Cina, India) è
una monarchia costituzionale che si prefigge un buon governo basato sul
raggiungimento di quattro obiettivi: sviluppo economico eco- sostenibile, conservazione
e protezione della identità culturale, conservazione dell'ambiente,
salute-sanità. Insomma il paese si propone di promuovere la felicità ed il
benessere attraverso la creazione di un equilibrio tra esigenze culturali e
spirituali ed economiche dei cittadini. L’articolo 9 della
Costituzione del Bhutan recita:”The state shall strive to promote those
conditions that will enable the pursuit
Gross National Happiness”. Ed
esiste una commissione specifica che lavora per il conseguimento di tali
obiettivi. Qualsiasi tipo di intervento a livello politico-economico deve
rispettare tali principi e viene valutato in base agli effetti che potrebbe
avere sulla felicità collettiva. Ma come si misura la felicità? Sono stati
individuati nove domini del GNH (Gross National Happy):
Living standard, Health,Education,Time
use,Good Governance, Ecological Diversity and Resilience, Psychological
Well-being, Community Vitality, Culture Diversity and Resilience. E’ felice
il cittadino che raggiunge un gradiente di soddisfazione in almeno 6 domini.
Felicità
è ciò che ognuno vorrebbe e ricerca.
Essa è oggetto di riflessione per
filosofi, psicologi, sociologi, economisti. Il termine felicità è,
generalmente, collegato alla singola persona anche se non poca riflessione
filosofica è stata dedicata a come coniugare felicità individuale e felicità
collettiva.
Questo
è tema di grande attualità di cui si è parlato anche al Festival delle Scienze
presso l’Auditorium di Parco della Musica di Roma. Il Bhutan ha avuto il merito
di aver coniato il concetto di “felicità interna lorda” ( che integra il
vecchio Pil attraverso 33 indicatori e
124 variabili) e di metterlo in circolo. Parlare del Bhutan evoca inevitabilmente il
mitico paese Shangri La (chi non ricorda il film cult Lost Orizon? ).Ma non
sappiamo se Il Bhutan sia effettivamente una sorta di Shangri La. Sicuramente,
però, l’esperimento del Bhutan, e la tematica ad esso connessa, è di non poco
interesse considerando che ogni buon governo, o qualsiasi governo che si
definisca tale, dovrebbe riflettere su come attrezzarsi per promuovere il
benessere collettivo e non solo in termini economici. Ma è ancora più
interessante alla luce dei problemi
creati dall'attuale crisi economica europea, del dibattito sulle scelte
economiche e sulle strategie da perseguire per uscire dalle secche della crisi
e alla luce, anche, dei problemi e delle questioni complesse che pongono un
limite allo sviluppo economico .
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