Un fattaccio,
quello della notte di san Silvestro, che si è verificato in un paese, Colonia, da sempre aperto alle differenze etniche e religiose. e
proprio in quella Germania che ha accolto lo scorso anno 1 milione di rifugiati.
Un fattaccio che fa crollare il mito di una Germania modello di integrazione. Ancora
una volta qualcosa che ci ha colto all’improvviso
e non prevista da nessuno. Eppure l’Occidente ha sviluppato molta letteratura psicologica e sociologica
sul fenomeno della violenza di gruppo. Basti pensare al testo Psicologia di massa e analisi dell’io(1921)
in cui Sigmund Freud, il fondatore della psicoanalisi, analizzò i
comportamenti di massa degli individui
svelandoci come questi diventino irrazionali, ingovernabili e ingestibili nella
condizione di gruppo. Essi perdono la loro individualità e si saldano, “s’impastano”,
in un’anima collettiva, volta ai medesimi comportamenti impulsivi e fuori
controllo. Gli uomini nella massa diventano “barbari” perdono le loro capacità
razionali e, nei comportamenti, si contagiano reciprocamente. Si sentono
onnipotenti e svanisce per loro il concetto di impossibile. Si dovrebbe sapere ormai come piazze gremite
di giovani, e perdi più ubriachi, siano pericolose. E questo capita sia quando
i soggetti sono musulmani che occidentali. Ma quello che colpisce nel fattaccio della notte
di Capodanno è la dimensione del
fenomeno. Se è vero che addirittura la piazza conteneva non mille ma duemila
persone c’è da meravigliarsi che non sia accaduto di peggio. Molte voci si sono
alzate ad interpretare il fatto come un ennesimo episodio di violenza contro le donne secondo il vecchio
cliché femminista. Nel fattaccio di Colonia non c’è soltanto un problema di
cultura e di rapporto dei maschi nei confronti del femminile, c’è molto di più:
probabilmente la sensazione di potersi sentire più forti in considerazione del
numero di emigranti che affluiscono sempre più numerosi e in considerazione della
apertura della Merkel, la rabbia per la condizione di isolamento (affettivo
anche)e di difficoltà vissute a causa di un Occidente incapace di interpretare
la complessità del fenomeno migrazione, di approntare misure e strategie di integrazione
ragionevoli, la perdita delle inibizioni e del controllo causa dell’alcool con conseguente perdita
della capacità riflessiva, il contagio emotivo. Ma quello che colpisce di più
sono l’impotenza e l’inefficienza delle forze dell’ordine, presenti in piazza quella sera, in numero
limitato. Già all’ inizio della serata
di Capodanno la piazza era in totale caos, caos che avrebbe dovuto far
prevedere la possibile evoluzione. E, poi, al momento tragico,la difficoltà ad intervenire : le
forze dell’ordine non se ne sarebbero accorte! Fenomeni simili, sia pure non di
questa entità in termini numerici, sono stati, in occasione di feste
collettive, registrati anche da parte di giovani occidentali: la violenza di
gruppo non ha colore di pelle né appartenenza etnica. Ma non si doveva, dopo gli eventi tragici che hanno costellato
il 2015, permettere un assembramento di tale entità senza alcun controllo né
vigilanza, neanche la notte di Capodanno! Oppure dobbiamo credere alla favola che
a Natale tutti diventiamo più buoni? Sembrerebbe di sì considerando che quasi ovunque,
durante le festività natalizie, il livello di guardia si è abbassato. Il che la
dice lunga sull’impotenza e sulla irrazionalità dell’Occidente a fronteggiare
capire e prevedere i fenomeni e trovare strategie. Io, che alle favole di
Natale non credo, un brutto pensiero lo faccio: e se tutta questa
disattenzione, imprevidenza, disimpegno
delle forze dell’ordine, assolutamente inefficienti e in affanno, in numero
ridotto, incapaci di individuare i
responsabili nei giorni successivi, restia a fare tutto quello che si poteva
fare, fossero stati, in qualche modo, voluti o facilitati? Il fattaccio, è
evidente, giova alle forze xenofobe radicali e a quelle più moderate che vogliono
una riduzione del tetto d’accoglienza dei profughi e un rigoroso controllo dei
confini. Di fatto, esso cambia
radicalmente la prospettiva di apertura nei confronti dell’immigrazione e la
cambia culturalmente non solo in
Germania ma anche nel resto dell’Europa. Arrivare ad una conclusione sul fattaccio è difficile. Molte le interpretazioni possibili: una forma di sessismo, di maschilismo islamico
nei confronti delle donne o semplicemente di violenza di genere contro le donne
o semplicemente l’atto finale di un aumento di criminalità giovanile, connotata
dalle stesse caratteristiche di quella
della notte di San Silvestro, che si andava registrando da tempo o di una
“fisiologica” condotta violenta di gruppo o ancora di una nuova forma di
“terrrorismo” contro l’Occidente. Secondo me è stato un po’ di tutto questo. Rimane
ovviamente nello sfondo il diritto di noi donne a camminare e a muoverci
liberamente anche di sera. Ma come realizzarlo
rimane ancora un enigma!Psicologa,Psicoterapeuta,filosofa, istruttrice Mindfulness: alla fonte autentica della Psicologia Umanistica*
Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia
lunedì 11 gennaio 2016
Il fattaccio di Colonia: nuova forma di terrorismo,sessismo e violenza di genere o altro?
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