La coppia è
come una pianta che va annaffiata. Spesso però qualche tempo dopo l’inizio di
una convivenza stabile e del matrimonio si è presi da altri impegni o si dà per
scontata la stabilità e l’amore e ci si dimentica di nutrire la coppia.
Subentrano la noia e la routine che ne mettono a dura prova la tenuta. E’ a
questo punto che subentra il rischio del tradimento. I tradimenti sono sempre
esistiti e se ne è alimentata molta letteratura, buona e cattiva. Non è un caso
che Zola si scagliò contro il divorzio perché avrebbe sottratto potenza
letteraria all’adulterio.
Un tradimento
non necessariamente distrugge una coppia. Esistono a volte tradimenti
funzionali alla coppia, che possono, se esiste ancora affettività, rinforzare
la vita di coppia stessa che può riavviarsi. Il tradimento diventa, in questi
casi, l’occasione per fare il punto sulla propria relazione, sulle
insoddisfazioni di ciascun membro, sui suoi bisogni, sui punti problematici e
conflittuali della vita di coppia, eccc. La mia esperienza di psicoterapeuta di
coppia mi dice che un tradimento non necessariamente distrugge la coppia. Di gran
lunga più distruttivi risultano legami familiari non ancora sciolti,
attaccamenti alle figure genitoriali da cui non ci si è ancora svincolati.
Dopo un tradimento
alcuni accorgimenti per ripartire in due:
●Separare il
tradimento dal traditore: il fatto che abbia tradito non significa che l’altro sia una persona
negativa
●Rendersi
conto che si è sempre corresponsabili di un tradimento, e che un tradimento
rivela sempre una disfunzione della relazione: non c’è una vittima né un carnefice
●Indagare i
comportamenti di ciascuno che hanno portato al tradimento
●Eliminare le
recriminazioni e i rimproveri: sono inutile e servono solo ad allontanare di
più la colpa
●ricordare
che il tradimento può rinvigorire la relazione: il tradimento è semplicemente
un segnale di un qualcosa che non funziona o che manca nella coppia.
●prestare una
nuova cura alla coppia: più condivisione, più intimità, più chiarezza ed
esplicitazione dei bisogni, più momenti di gioco vissuti insieme.
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