Mente e cervello: istruzioni per l’uso.
Sala “Διάλογος”-via
Molise 4
Phineas Cage
Fino a 150 anni fa
pochissimo si sapeva del cervello perché era inesplorabile. Ma alcune tappe
fondamentali nella sua conoscenza sono state fatte all’inizio grazie ad alcuni
casi psicopatologici rimasti nella storia della neuropsicologia: si pensi al
caso Phineas Cage, si pensi al caso Le Borgne che offrì a H. Broca
l’opportunità di scoprire appunto le zone coinvolte nel disturbo del
linguaggio. Oggi molto si sa grazie alle
tecniche di neuroimaging, tecniche non invasive che ci consentono di esplorare
il cervello mentre il soggetto è sottoposto ad una determinata prova
sperimentale. Così sappiamo quali sono le zone coinvolte nel godimento di
un’opera d’arte, o quali si attivano quando noi facciamo una scelta morale, o
quando facciamo una scelta economica. Tali
tecniche sommate anche ai grandi progressi della genetica ci hanno, ultimamete ,consentito
anche di conoscere le conseguenze che traumi psichici precoci hanno per
l’anatomia cerebrale, confermando le intuizione che la psicoanalisi aveva
sviluppato già cento anni fa. Abbiamo avuto la possibilità di scoprire la
plasticità del cervello e la sua capacità di riorganizzarsi, cosa di estrema
importanza per aiutare le persone colpite da ictus o affette da determinate
patologie degenerative. Ma se quello che sappiamo è molto rispetto al passato,
è ancora molto poco. Il nostro cervello rimane ancora un mistero, il più grande
mistero dell’Universo! Si stima che nei prossimi 15 anni riusciremo a mappare i
75.ooo.ooo di neuroni della corteccia del topo. IL cervello umano ne ha 100
miliardi!
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