“Una madre
imperfetta”: il perché di un successo Grande successo ha ottenuto la serie
televisiva “Una mamma imperfetta” che verrà riproposta domani sera in prima
serata. C’è da chiedersi perché. La più grande difficoltà per una madre è
quella di non sentirsi sufficientemente all’altezza del suo ruolo,
sufficientemente competente, perfetta. E’ difficile che una madre riesca a
vedere i suoi errori, i suoi limiti e li accetti. Una madre sempre buona, disponibile,
amorevole, è il mito fondamentale dell’immaginario comune. E, pure, già la
psicologia ci aveva avvertito che non esistono madri perfette ma, come voleva
Donald Winnicott, il grande psicoanaliste infantile, piuttosto madri
“sufficientemente buone”, quelle madri cioè che siano in grado di dare sostegno
e contenimento quando il bambino ne ha bisogno, che sappiano anche ritrarsi
quando rischiano di essere invasive,che sappiano dosare il livello delle
frustrazioni. Non si tratta di madre perfette ma di madri che, anche se provano
talora consapevoli (è importante la consapevolezza!) sentimenti di insofferenza
nei confronti dei figli, sono in grado di accudirli. Più recentemente la
Psicologia Umanistica individuava quei bisogni fondamentali, di base, senza la
cui soddisfazione nessun essere umano può svilupparsi in modo psicologicamente
sano: dipendenza, sicurezza, protezione, stabilità,amore. Ancora più
recentemente, la ricerca psicologica nell’ambito dell’Infant Research, ci ha
svelato molti meccanismi del complesso mondo materno-infantile , tra cui
fondamentali la sintonizzazione e il rispecchiamento affettivo, fenomeni
imprescindibili per una positiva relazione madre-bimbo. Ora, ritornando alla
domanda che ci eravamo posta, non c’è da meravigliarsi che la serie “Una mamma
imperfetta” abbia riscosso tanto successo. La fiction ha sdoganato le
difficoltà, i limiti, le fatiche, le imperfezioni delle mamme. Finalmente, al
di là della vecchia retorica che vuole le madri sempre disponibili, amorevoli e
infaticabili, è lecito essere imperfette! Ma a patto però, aggiungerei, che i
figli possano contare sulla soddisfazione di quei bisogni fondamentali e di
quelle cure di cui si parlava più su.
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