Cresce l’allarme dei neuroscienziati per la diffusione del multitasking.
Sembrerebbe secondo recenti ricerche che questa modalità di approccio, ormai
molto diffusa, sia dannosa per le nostre
cellule cerebrali in quanto produrrebbe
alti livelli di cortisolo, l’ormone dello stresss, per il semplice motivo che
noi siamo programmti a fare una cosa per volta. Il multitasking aumenta
paurosamente la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress che danneggia
fortemente l’ippocampo che ha un ruolo significativo oltre che per i processi
di memorizzazione per la neurogenesi
cerebrale. Il multitasking, al di là di
un’apparente immediata aumento di performance, deprime la nostra capacità
di concentrazione aumentando il rischio di errori. Nel multitasking il cervello
è sovraccarico, soprattutto i lobi frontali. Chi si dedica per 15 minuti
interamente ad un compito, senza lasciarsi distrarre dal telefonino o dal
computer o da altri congegni, è molto più produttivo di chi si dedica allo
stesso compito per un’ora ma pratica il multitasking (S. Chapman) Si tratta di
dati che non vanno sottovalutati considerando che in Italia il 60%
delle persone usa contemporaneamente più di un congegno e che il 66% dei
giovani fa altrettanto.
Psicologa,Psicoterapeuta,filosofa, istruttrice Mindfulness: alla fonte autentica della Psicologia Umanistica*
Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia
mercoledì 7 gennaio 2015
Neuroscienze:i rischi del multitasking!
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