L’Alzheimer è una malattia
degenerativa cerebrale tra le più devastanti e che ha fatto registrare un
significativo aumento a causa,anche,
dell’innalzarsi della durata di vita. L’incidenza della malattia aumenta con l’età
e soprattutto tra le donne, che vivono più a lungo. Secondo l’Alzheimer
Association ogni anno si registrano 53 nuovi casi ogni mille persone in età
compresa tra i 65 e i74 anni, 170 tra i 75 e gli 84, 231 oltre gli 85.
L’Alzheimer oltre ad essere una malattia devastante pone seri problemi da un
punto di vista biologico, umano e
sociale. Si pensi alla complessita della presa in carico dei pazienti. E’ una delle malattie che
spaventa di più tanto che ad ogni minimo episodio di disattenzione, o dimenticanza ci allarmiamo e la paura di
poter aver sviluppato l’Alzhimer ci prende.
Essa prende il nome da Alois Ahlzheimer, psichitra e neuologo
che, all’inizzio del secolo scorso,
indivduò la sindrome in una paziente relativamente giovane differenziandola
dalla demenza senile. Per la prima volta individuò accumuli di una sostanza tra
i neuroni della corteccia che lo indusse appunto a parlare di “degenerazione
neuro fibrillare” In epoca recente, grazie a nuovi strumenti tecnologici, gli
accumuli di questa sostanza sono stati individuati come “placche amiloidi”. Ma
già allora Alzheimer metteva in guardia dall’attribuire direttamente la causa
della demenza alle placche. Oggi, infatti, sappiamo che esiste un consistente
numero di anziani il cui cervello presenta fibrille nell’ippocampo, con un
normale funzionamento cerebrale. Com’è possibile? Non abbiamo ancora la
risposta. Né sappiamo con certezza quali sono le domande che dobbiamo porci.L’Alzheimer rimane ancora un enigma. Alcune case
farmaceutiche sono impegnate nella ricerca di un farmaco che se non risolutivo
almeno riduca l’avanzare della malattie. Ma alcune altre hanno rinunciato
considerandola come remunerativa nella misura in cui i farmaci apporterebbero
scarsi benefici. E, pure, l’Alzheimer
tende ad aumentare in termini numerici considerando l’aumento della durata di
vita delle persone: si sa che la vecchiaia incrementa la diffusione delle
demenze senili.
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