(Già pubblicato sul quotidiano l'Inchiesta)
Distrazione, indifferenza, durezza di cuore sono diventati
le nostre malattie
Ci ha lasciato questo mese di luglio così terribile e
funesto per gli eventi politici che hanno riconfermato il pessimo profilo etico
della nostra disinvolta classe politica, per le conseguenze ambientali
provocate dalla crisi climatica, e per i fatti terribili che mettono a nudo le tragiche debolezze umane
ma anche vizi italiani fomentati da certe strategie politiche.
Anni fa (molti) Franco Fornari,
tra i più eminenti e famosi psicoanalisti italiani, confessò di non averci capito niente o meglio di non
essere riuscito a dare un’interpretazione accettabile del film pasoliniano
Sodoma e Gomorra. Allo stesso modo non riesco a trovare una spiegazione
plausibile e razionale di quanto accaduto alcune settimane fa nel nostro
parlamento: la caduta di Draghi ad opera
del Movimento 5 stelle. Operazione poi sapientemente utilizzata dalle destre
che ha colto nella spaccatura inevitabile del fronte della sinistra
l’opportunità della vittoria. Che le destre, sempre in agguato, abbiano
approfittato non mi meraviglia, E’ la loro occasione, malsana dato che
asseconda gli interessi particolaristici a discapito del bene del paese ma è l’
occasione da non perdere, del tipo “o adesso o mai più”. Certo non si capisce
troppo neanche Berlusconi, il quale ha
abbandonato il profilo di una destra liberale, profilo che marcava la
differenza dagli alleati con i quali la convivenza non era mai stata troppo
soddisfacente, per consegnarsi alla Meloni. Ma ancora di più non trova alcuna
spiegazione razionale la condotta dei 5 stelle che continuano a perdere pezzi e
che sono rimasti isolati. E perché dovrebbe esservi sempre una spiegazione
razionale dei nostri comportamenti? A volte agiamo come schegge impazzite. Sia
la psicoanalisi che le neuroscienze ci insegnano che nostri comportamenti sono
determinati da molteplici motivazioni di cui solo una minima parte arriva alla
coscienze, motivazioni che rimangono in gran parte sepolte nelle profondità
della nostra mente, sostituite poi, a cose fatte, da razionalizzazioni o
spiegazioni giustificatorie che ci tranquillizzano e ci calmano alla vista dei
disastri che abbiamo fatto. Motivazioni inconsce che spesso partono da lontano
secondo la normale, consueta modalità di funzionamento del nostro
cervello-mente. Come non vedere in Conte, che ha sempre e solo sopportato il governo Draghi,
una volontà di vendicarsi della sua defenestrazione? Patetico quel suo
rimarcare i 200 miliardi ottenuti durante il suo mandato, la bontà del reddito
di cittadinanza che avrebbe ridato dignità alle persone, l’aumento del 2% del
Pil : un uomo nostalgico del suo passato,
rimasto legato alla poltrona (la politica è un virus difficile da estirpare!),che
ha perso lucidezza, che annaspa, e attribuisce agli altri la responsabilità di
ciò che ha fatto. Si chiama self-serving bias (
Bias di autoprotezione- Bias sono m odalità di funzionamento da cui la
nostra mente è afflitta: ce ne sono almeno 200) la tendenza
ad attribuire alle nostre capacità un’ azione
che ha avuto successo e ad attribuire a cause esterne a
noi o ad un altro la ragione di nostri fallimenti.
Perciò tutta colpa di Draghi che ha offeso il Movimento, che ha
calpestato e rimesso in discussione le proposte di punta dei cinque stelle, che
non ha voluto mediare, che volutamente non ha fatto concessioni!
Insomma Conte è riuscito a far
dimettere un presidente del Consiglio rispettato e stimato da tutti, ha
provocato una scissione ed il dissanguamento del suo partito, ha rotto
l’alleanza vincente con il PD. Conte ha fatto tutto il peggio che un uomo
politico potesse fare all’interno di un partito e di un sistema di alleanze. Ne
vedremo delle belle: la coalizione di destra che, data per vincente, non avrà vita facile considerando le differenze degli
alleati rispetto ad alcune questioni fondamentali; per la sinistra sarà un
percorso arduo e tutto in salita. Ma a tutti gli auguri di Draghi: "Faccio gli auguri che
si verifichino tutti i desideri e i sogni di chi deve fare la campagna
elettorale"- Detto con un voluto malcelato sarcasmo.
Ma luglio non è stato solo il
mese dei disastri politici. L’assassinio di Alika Ogorchukwa , a Civitanova
Marche, ucciso in 4 minuti mentre i passanti non intervengono e rprendono il
fatto con i telefonini, ci fa interrogare su chi siamo noi italiani. Non è solo
la violenza bruta che sfugge a qualsiasi controllo e si pone fuori di ogni
regola sociale, un ritorno allo stato promordiale, ma la reazione dei passanti
che ci lascia attoniti. Quattro minuti sono tanti e nessuno è intervenuto,
nessuno si è sentito in dovere di fare qualcosa, nessuno è stato mossa a
compassione. Abbiamo perso la nostra umanità. Sarebbe accaduta la stessa cosa
se Alika non fosse stato un uomo di colore.? Come non pensare che in Italia
esiste un razzismo strisciante che vede nel nero migrante, mendicante , un
pericolo, una minaccia o comunque
qualcosa disturbante che bisogna tenere a distanza se non eliminare. Un
razzismo fomentato e nutrito dalla politica di destra e di alcune
amministrazioni di destra negli ultimi anni: nelle marche si erano già
verificati altri gravi casi di intolleranza. Il premier ungherese Orban ha
precisato ultimamente che i popoli europei possono mescolarsi tra loro ma non
con popoli diversi perché “non vogliamo diventare una razza mista”. Si rimette
in circolo, al centro dell’Europa, un termine che non ha alcun valore
scientifico, privo di senso. Non c’è un nesso con la guerra che si sta
combattendo in Ucraina? Non sono l’assassinio di Alika e la guerra un sintomo
del regresso della civiltà ? Ma luglio ci ha dato un altro esempio di ferocia
umana: la piccola Diana abbandonata dalla madre e lasciata morire di fame. Un
fatto raccapricciante ma che mette a nudo le assenze e le mancanze di interventi
a sostegno del femminile e della maternità. La madre di Diana non aveva
capacità di essere madre ma è stata lasciata sola da una madre che non ha
capito la condizione e la situazione della figlia, dai vicini distratti. E,
pure, qualcuno si era accorto che questa piccina non veniva mai fatta uscire e
che era gracilina. Nessuno, anche qui, è intervenuto. Distrazione,
indifferenza, durezza di cuore, sono diventate le nostre malattie.
Sono più di cinque mesi che è iniziata la guerra in Ucraina
e la pace è lontana. Sui quotidiani i notiziari di guerra non sono più in prima
pagina, e diventano sempre più brevi, E’ l’effetto dell’assuefazione (la
polarità negativa del principio dell’adattamento); abbiamo normalizzato , la
guerra. E, pure, a qualche centinaio di kilometri si continua a combattere e a
morire, mente noi, tra una notiza e l’altra, tra il gossip politico, prepariamo
le valigie per le vacanze. È agosto e
manca poco al canonico ferragosto: è tempo di partire e di godere.
Maria Felice Pacitto
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