Giovedì 29 settembre ore 16
Aula magna dell'Università degli Studi di Cassino
Lectio Magistralis
di
Giorgio Vallortigara
CIMeC, Centre for Mind/Brain Sciences Università
di Trento
Dai corvi di san Benedetto
a quello che oggi sappiamo della mente
In anni recenti abbiamo assistito allo sviluppo tumultuoso delle neuroscienze, grazie soprattutto alla messa a punto di sofisticate tecniche per l’analisi dell’attività cerebrale, sia a livello molare (come nel neuroimaging umano) sia soprattutto a livello cellulare e molecolare combinando modelli animali e metodologie di imaging ottico e di neurogenetica. Ciò ha consentito la spettacolare crescita di una ricchissima fenomenologia associata all’attività del cervello e ai suoi prodotti – i processi cognitivi e il comportamento - e alla possibilità di una loro modificazione sempre più fine. Purtroppo questi sviluppi non trovano corrispondenza nella nostra comprensione teoretica di come funzioni la vita mentale. In che cosa consista precisamente un ricordo, o quale sia la natura dei meccanismi che determinano le nostre esperienze al momento ci è ignoto. Non abbiamo idea di quale sia il codice che consente di codificare i fatti dell’esperienza nel cervello. Cosa possiamo sperare di sapere del cervello in futuro, e come potremmo immaginare il cervello del futuro?
Biografia breve
Giorgio Vallortigara è professore di Neuroscienze presso il
Centre for Mind-Brain Sciences dell’Università di Trento, di cui è stato anche
direttore.
È
stato anche per vari anni Adjunct Professor presso la School
of of Biological, Biomedical and Molecular Sciences dell’Università
del New England, in Australia.
È
autore di più di 300 articoli scientifici su riviste internazionali (con oltre
25.000 citazioni) e di alcuni libri a carattere divulgativo, il più recente dei
quali, uscito per i tipi di Adelphi nel 2021, è “Pensieri della mosca con la
testa storta”. Nel 2016 ha ottenuto il Premio internazionale Geoffroy Saint
Hilaire per l’etologia e una laurea honoris causa dall’Università della Ruhr,
in Germania. È Fellow della Royal Society of Biology.
Oltre
alla ricerca scientifica svolge un’intensa attività di divulgazione,
collaborando con le pagine culturali di varie testate giornalistiche e riviste,
quali il Sole 24 Ore, La Lettura, Prometeo e Le Scienze.
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