Il libro si snoda
intorno alle tematiche fondamentali che si agitano all’interno
dell’attuale problematica filosofica morale normativa e descrittiva (il
riferimento specifico è alla Neurotica) alla luce delle drammatiche emergenze che si
pongono, oggi, in un mondo globalizzato: dal rischio di nuove pandemie, alla
crisi climatica, alla distruzione dell’ambiente, alle guerre, a quello del futuro
e del mondo che lasceremo alle future generazioni. Emergenze complesse rispetto
alle quali noi, uomini di oggi, rimasti ad un funzionamento mentale dell’homo
sapiens di migliaia di anni fa, gravati da bias e limiti cognitivi non siamo attrezzati ad affrontare. E non siamo
attrezzati ad affrontare la complessità dei problemi etici che si pongono. Le
etiche tradizionale, nate per individui che dovevano disciplinare e raccordare i loro
comportamenti con i loro simili in un mondo ristretto, non sono più sufficienti
a sostenere la nostra azione morale. Le
nuove emergenze richiedono soluzioni nuove, secondo una prospettiva complessa,
e nel contempo richiedono di affrontare in modo nuovo i grandi temi della
tolleranza, della giustizia, della eguaglianza. Se così stanno le cose è
possibile potenziare le abilità morali dell’individuo attraverso tecniche di biopotenziamento?
L’autrice inizia la sua disamina analizzando il ruolo che le
emozioni rivestono nel comportamento morale, nello specifico il sentimento
della compassione e dell’empatia. Accurata è l’analisi della compassione
sentimento cognitivo che negli ultimi anni ha fatto registrare una
forte atgtenzione, favorito dal generale
interesse scientifico per lo studio
delle emozioni, dalla rivalutazione delle etiche del sentimento e dalla ricerca sviluppata nell’ambito dell’etica
naturalistica. La compassione è analizzata dai suoi esordi nel mondo epico alla sua trattazione in ambito
filosofico: dalla svalutazione radicale degli stoici alle geniali ed attualissime
intuizioni di Aristotele, dalle ambigue posizioni dei suoi detrattori in epoca moderna ai suoi estimatori, fino
alla piena valorizzazione in epoca contemporanea. Netta è la distinzione che
viene fatta tra compassione ed empatia, costrutto a cui viene dedicato uno spazio
significativo in considerazione della sua “riedizione”, grazie alla scoperta
dei neuroni specchio, e alla sua fondamentale importanza per la vita
individuale e collettiva. La compassione viene analizzata anche secondo la
prospettiva della tradizione filosofico-religiosa buddista (ne vengono colte le
differenze e i punti di contatto con la concezione occidentale), nella quale
questo sentimento è legato ad una pratica di meditazione. Ed è a questa pratica
(accurata l’analisi e la discussione della ricerca scientifica e
neuroscientifica in merito) che l’autrice fa riferimento come strumento volto a
sviluppare e a rinforzare altruismo e condotte orientate moralmente. Tra
l’altro si deve, in buona parte, alla diffusione delle pratiche di meditazione
buddiste il rinnovato interesse per la compassione.
Dopo aver
discusso, con una serie di argomentazioni tecnico-scientifiche e filosofiche, la
scarsa percorribilità dell’ipotesi del biopotenziamento, l’autrice propone la
Mindfulness e la meditazione di compassione come strumenti naturali di
potenziamento morale.
Il testo coglie anche le molte implicazioni della
compassione nel contesto di cura, ne
coglie la necessaria distinzione dall’empatia affettiva e cognitiva, ne coglie
i fattori che possono facilitare la sua crescita, ne esamina le basi
neurobiologiche.
Costante per
tutta la trattazione è il riferimento ai risultati della ricerca
neuroscientifica e psicologica, e alla filosofia.
Il testo è
inoltre corredato da una serie di schede di approfondimento che riguardano alcuni
temi svolti durante la trattazione.
Il testo si
pone complessivamente nell’alveo della riflessione morale con un particolare riferimento alla Neuroetica,
disciplina in cui l’autrice si pone e di cui è promotrice, e nello stesso tempo
all’intersezione con la psicologia, le neuroscienze e la filosofia della mente,
intersezione in cui l’autrice colloca abitualmente la sua ricerca. Rispetto ad
altri analoghi, questo testo si distingue per avere messo in relazione contesti
disciplinari diversi anche se di confine, per l’analisi critica delle varie
tematiche, per l’impostazione
“sistematica” che facilita la fruizione anche da parte di un lettore
sprovveduto. Un testo rivolto sia agli addetti ai lavori che al pubblico
comune, quei “cittadini scientifici” che l’autrice cerca da anni di incuriosire
con le sue ricerche ed iniziative di divulgazione scientifica, convinta che la
conoscenza e la consapevolezza rendano liberi.