Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

venerdì 25 ottobre 2024

"LA COMPASSIONE SALVERA' IL MONDO. Compassione e Mindfulness nella cura e nel dibattito morale contemporaneo. Neuroetica e potenziamento morale", di Maria Felice Pacitto


Il libro si snoda  intorno alle tematiche fondamentali che si agitano all’interno dell’attuale problematica filosofica morale normativa e descrittiva (il riferimento specifico è alla Neurotica)  alla luce delle drammatiche emergenze che si pongono, oggi, in un mondo globalizzato: dal rischio di nuove pandemie, alla crisi climatica, alla distruzione dell’ambiente, alle guerre, a quello del futuro e del mondo che lasceremo alle future generazioni. Emergenze complesse rispetto alle quali noi, uomini di oggi, rimasti ad un funzionamento mentale dell’homo sapiens di migliaia di anni fa, gravati da bias e limiti cognitivi  non siamo attrezzati ad affrontare. E non siamo attrezzati ad affrontare la complessità dei problemi etici che si pongono. Le etiche tradizionale, nate per individui che dovevano  disciplinare e raccordare i loro comportamenti con i loro simili in un mondo ristretto, non sono più sufficienti a sostenere la nostra azione morale.  Le nuove emergenze richiedono soluzioni nuove, secondo una prospettiva complessa, e nel contempo richiedono di affrontare in modo nuovo i grandi temi della tolleranza, della giustizia, della eguaglianza. Se così stanno le cose è possibile potenziare le abilità morali dell’individuo attraverso tecniche di biopotenziamento?

L’autrice inizia la sua disamina analizzando il ruolo che le emozioni rivestono nel comportamento morale, nello specifico il sentimento della compassione e dell’empatia. Accurata è l’analisi della compassione sentimento cognitivo che negli ultimi anni ha fatto registrare una forte atgtenzione,  favorito dal generale interesse  scientifico per lo studio delle emozioni, dalla rivalutazione delle etiche del sentimento e dalla  ricerca sviluppata nell’ambito dell’etica naturalistica. La compassione è analizzata dai suoi esordi nel mondo epico alla sua trattazione in ambito filosofico: dalla svalutazione radicale  degli stoici alle geniali ed attualissime intuizioni di Aristotele, dalle ambigue posizioni dei suoi detrattori  in epoca moderna ai suoi estimatori, fino alla piena valorizzazione in epoca contemporanea. Netta è la distinzione che viene fatta tra compassione ed empatia, costrutto a cui viene dedicato uno spazio significativo in considerazione della sua “riedizione”, grazie alla scoperta dei neuroni specchio, e alla sua fondamentale importanza per la vita individuale e collettiva. La compassione viene analizzata anche secondo la prospettiva della tradizione filosofico-religiosa buddista (ne vengono colte le differenze e i punti di contatto con la concezione occidentale), nella quale questo sentimento è legato ad una pratica di meditazione. Ed è a questa pratica (accurata l’analisi e la discussione della ricerca scientifica e neuroscientifica in merito) che l’autrice fa riferimento come strumento volto a sviluppare e a rinforzare altruismo e condotte orientate moralmente. Tra l’altro si deve, in buona parte, alla diffusione delle pratiche di meditazione buddiste il rinnovato interesse per la compassione.

Dopo aver discusso, con una serie di argomentazioni tecnico-scientifiche e filosofiche, la scarsa percorribilità dell’ipotesi del biopotenziamento, l’autrice propone la Mindfulness e la meditazione di compassione come strumenti naturali di potenziamento morale.

Il testo coglie anche le molte implicazioni della compassione  nel contesto di cura, ne coglie la necessaria distinzione dall’empatia affettiva e cognitiva, ne coglie i fattori che possono facilitare la sua crescita, ne esamina le basi neurobiologiche.

Costante per tutta la trattazione è il riferimento ai risultati della ricerca neuroscientifica e psicologica, e alla filosofia.

Il testo è inoltre corredato da una serie di schede di approfondimento che riguardano    alcuni temi svolti durante la trattazione.

Il testo si pone complessivamente nell’alveo della riflessione morale  con un particolare riferimento alla Neuroetica, disciplina in cui l’autrice si pone e di cui è promotrice, e nello stesso tempo all’intersezione con la psicologia, le neuroscienze e la filosofia della mente, intersezione in cui l’autrice colloca abitualmente la sua ricerca. Rispetto ad altri analoghi, questo testo si distingue per avere messo in relazione contesti disciplinari diversi anche se di confine, per l’analisi critica delle varie tematiche, per l’impostazione  “sistematica” che facilita la fruizione anche da parte di un lettore sprovveduto. Un testo rivolto sia agli addetti ai lavori che al pubblico comune, quei “cittadini scientifici” che l’autrice cerca da anni di incuriosire con le sue ricerche ed iniziative di divulgazione scientifica, convinta che la conoscenza e la consapevolezza rendano liberi.

 

                               

 

 

 

 

 

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