Neuroscienze.Per
favore non mettete le mani sulla Scuola!
(Già pubblicato sul quotidiano l'Inchiesta)
Se c’è qualcosa che mi provoca l’orticaria, questa è l’abuso
della parola “cultura”. Si tratta di un brand, che appartiene, ormai, a quasi tutti.
Nobilita, riposiziona socialmente, e, magari, se si riesce ad imbarattolare
qualcosa, fa fare vetrina! Ma la parola
cultura è impegnativa, molto impegnativa. La cultura vuole impegno, studio,
dedizione. Non ama improvvisazioni ed improvvisatori. E’ una cosa delicata e
difficile da maneggiare soprattutto quando la si vuole diffondere. Il rischio è
quella di affogarla e svilirla in pseudo
prodotti culturali. Forse siamo troppo severi: in fondo meglio divertirsi e
stare in allegria con la pseudo cultura piuttosto che con altro. Ma un danno
c’è: abbassare il livello di consapevolezza, delle conoscenze e ottundere la
riflessività.
Ma ciò che tollero ancora meno è l’irruzione nella scuola dei molti che propongono le più svariate attività per i ragazzi: sport,
spettacoli, progetti. Tutti vogliono organizzare qualcosa a beneficio delle
scuola, tutti vogliono mettere le mani sulla scuola. Insomma una serie di
attività che in sé non sono negative ma che distraggono e sviano dalle attività
curriculari, da quelle discipline fondamentali per la strutturazione della
mente e per la formazione della persona. Nasce spontanea la
domanda: “Ma i fondamentali quando e come si fanno?”. Cioè quanto e quale tempo
si dedicano allo studio della lingua e legtteratura italiana, della ,matematica,
della filosofia, ecc..? Domanda pertinente
se si tiene conto che i punteggi del Qi sembrerebbero calati nelle ultime
generazioni, a partire dai nati negli anni ’70.