Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

martedì 31 marzo 2020

La paura in tempo di coronavirus


La paura, come le altre emozioni di base, è una reazione naturale del nostro organismo ma con una funzione particolare quella di salvaguardare la nostra sopravvivenza. Si può provare ad immaginare cosa succederebbe se ne fossimo privi: semplicemente non riusciremmo a difenderci da pericoli e stimoli  nocicettivi. Responsabile della paura è un nucleo cerebrale, l’amigdala, bene allocata nel sistema limbico, al di sotto della corteccia e all’altezza del lobo temporale. Le informazioni sensoriali pericolose arrivano, attraverso una via breve, direttamente all’amigdala che immediatamente ci avvisa del pericolo. Supponiamo di passeggiare attraverso un bosco: vediamo improvvisamente sul sentiero un qualcosa di lungo e scuro. La nostra reazione è istintiva ed immediata: arretriamo perché temiamo di esserci imbattuti in un serpente. Poi. Magari, a distanza, ci fermiamo, osserviamo meglio e ci rendiamo conto che si tratta semplicemente di un  bastoncello. A questo punto abbiamo attivato la “via lunga” cioè quella che dallo stimolo periferico arriva fino alla corteccia la quale ci aiuta a valutare e  lucidamente la situazione. Noi ovviamente abbiamo bisogno di entrambi i meccanismi. Quello legato all’amigdala che ci protegge in situazioni di pericolo in cui la nostra risposte deve essere immediata e  quello di tipo riflessivo,legato a circuiti corticali, che ci aiutano, in situazioni di pericolo, a fare giuste valutazioni e ad agire di conseguenza senza lasciarci prendere dal panico.

Psicoterapia tramite Skype: Centro di Psicologia Umanistica ed Analisi Fenomenologico- Esistenzialeo


In questo momento di emergenza, in ottemperanza
alle indicazioni stabilite dal ministero della salute e
 dall’Ordine degli Psicologi del Lazio,  la psicoterapia
 viene effettuata online tramite skype:
Dott. Maria Felice Pacitto, psicologa, psicoterapeuta (per connettersi digitare: mariafelice. pacitto@gmail.com, cell. 3382481768)
Dott. Ilaria Ricciuti, psicologa, psicoanalista junghiana (per connettersi digitare:  ilariaricciuti, cell.3934813342)
(basta chiamare al numero di cellulare e stabilire l’ora della seduta)

"Pronto soccorso psicologico": ogni Mercoledì e Venerdì, in occasione dell'emergenza covid19, il Centro di Psicologia Umanistica ed Analisi Fenomenologico-Esistenziale offre uno spazio di ascolto gratuito



    In questo momento difficile per tutti noi il Centro di Psicologia Umanistica ed Analisi Fenomenologico-Esistenziale ritiene che sia  di estrema utilità offrire uno spazio di ascolto gratuito che possa fare da contenitore a paure, pensieri, angosce, e offrire la possibilità di avere un chiarimento su eventuali difficoltà psicologiche attivate dall’attuale situazione di emergenza.
Ci saranno pertanto due momenti di ascolto settimanale cui tutti possono accedere tramite Skype:
MERCOLEDI’   dalle ore 16 alle 17: Dott.ssa Ilaria Ricciuti, psicologa, psicoanalista (digitare per connettersi:   ilariaricciuti)
VENERDI’    dalle ore 11 e 30 alle 13: dott.ssa Maria Felice Pacitto, psicologa, psicoterapeuta (digitare per connettersi: mariafelice.pacitto@gmail.com)
Lunedì mattina chiamare il 3382481768 dalle ore 10 alle 12
(ogni persona ha a disposizione venti minuti)

lunedì 23 marzo 2020

Dal "Libro rosso" di Jung: il dialogo tra il mozzo e il capitano, un racconto nutriente e ricco di saggezza, assolutamente pertinente con la situazione attuale


DAL LIBRO ROSSO DI JUNG-
"Capitano, il mozzo è preoccupato e molto agitato per la quarantena che ci hanno imposto al porto. Potete parlarci voi?"
"Cosa vi turba, ragazzo? Non avete abbastanza cibo? Non dormite abbastanza?"
"Non è questo, Capitano, non sopporto di non poter scendere a terra, di non poter abbracciare i miei cari".
"E se vi facessero scendere e foste contagioso, sopportereste la colpa di infettare qualcuno che non può reggere la malattia?"
"Non me lo perdonerei mai, anche se per me l'hanno inventata questa peste!"
"Può darsi, ma se così non fosse?"
"Ho capito quel che volete dire, ma mi sento privato della libertà, Capitano, mi hanno privato di qualcosa".
"E voi privatevi di ancor più cose, ragazzo".
"Mi prendete in giro?"




"Affatto... Se vi fate privare di qualcosa senza rispondere adeguatamente avete perso".
"Quindi, secondo voi, se mi tolgono qualcosa, per vincere devo togliermene altre da solo?"
"Certo. Io lo feci nella quarantena di sette anni fa".
"E di cosa vi privaste?"

venerdì 13 marzo 2020

Che cos'e' la paura? "la paura è la cosa di cui ho più paura" Montaigne


Che cos’è la paura?
La paura è la cosa di cui ho più paura!  (Montaigne)

La paura è un’emozione molto potente ed utile, selezionata evoluzionisticamente per proteggerci. Ha il suo correlato neurale nell’amigdala, un formazione cerebrale che si trova nel sistema limbico, zona cerebrale fondamentale per le emozioni. L’amigdala è coinvolta anche con l’aggressività, altra emozione che ha una funzione difensiva. Per far parte del nostro corredo biologico significa che è di estrema importanza per la nostra sopravvivenza. Magari l’aggressività era più utile nei tempi remoti quando l’uomo doveva difendersi da animali predatori, Ma oggi non ha più quella funzione. Sigmund Freud ci insegna che l’uomo fece un gran passo avanti nel suo processo di civilizzazione quando sostituì la clava con la parola! Ma l’evoluzione  non è perfetta! Per cui l’amigdala che ci avvisa tramite, la paura, dei pericoli ci fa diventare, in alcuni casi,  molto aggressivi mettendo in pericolo noi e gli altri.
Ma torniamo alla paura. Essa è utile se proporzionata ai pericoli reali che noi incontriamo nella vita. Ma a volte ci vengono proposte dai media situazioni che vengono ingigantite dalla rete per cui la paura rischia di diventare panico. Questo si sviluppa quando ci troviamo dinanzi a situazioni sconosciute o su cui v’è una inadeguata informazione. Anche un eccesso di ridondante informazione può determinare una situazione di allarme che sfocia facilmente nel panico. E’ ciò che si sta verificando attualmente per il coronavirus.
L’errore più facile che si può commettere dinanzi a queste situazioni è o sottovalutare il pericolo o di sopravvalutarlo.
Seguiamo almeno tre regole:
-stiamo ai fatti oggettivi
-seguiamo solo fonti di informazione attendibili ed ufficiali
-riduciamo la sovraesposizione alle informazioni dei media
Il panico ci rende irrazionali e induce a comportamenti discutibili, egoisatici ed antisociali.

lunedì 9 marzo 2020

In occasione dell'8 marzo: parliamo di problematiche adolescenziali iali


E’ da 13 anni  (a Cassino esisteva il deserto!) che L’Associazione di psicologia Umanistica ed Analisi Fenomenologico Esistenziale si occupa di questioni femminili e lo fa secondo una prospettiva particolare, cioè cogliendo “la soggettività e la psicologia del femminile”. Che cosa significa? Interrogarsi su che cosa significhi il femminili cioè che cosa sia l’identita femminile, come è andata costruendosi nel tempo e che cosa sia diventata oggi. Senza trascurare il tema politico (risale a 12 anni fa la proiezione del film “Vogliamo anche le rose”, pregevole, storica ricostruzione  delle tappe che dagli anni’60 in poi hanno segnato la progressiva acquisizione dei diritti parityari da parte delle donne), il focus della ricerca si è sempre rivolta ad indagare le pieghe del femminile, la specificità dei percorsi e la complessità del suo evolversi attraverso i tempi. Si sono dunque avvicendate sul cineschermo da noi organizzato le pioniere della psicoanalisi (Louù Andreas Salomé, Sabine Spilrein), le filosofe che per prime hanno guidato la rivendicazione, da parte delle donne, di riappropriarsi del diritto di pensare e diventare se stesse (Ipazia, Edith Stein, Simone Weil, Hannah