Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

venerdì 31 gennaio 2020

Neuroscienze. Per favore non mettete le mani sulla scuola!


Neuroscienze.Per favore non mettete le mani sulla Scuola!
(Già pubblicato sul quotidiano  l'Inchiesta)
Se c’è qualcosa che mi provoca l’orticaria, questa è l’abuso della parola “cultura”. Si tratta di un  brand, che appartiene, ormai, a quasi tutti. Nobilita, riposiziona socialmente, e, magari, se si riesce ad imbarattolare qualcosa,  fa fare vetrina! Ma la parola cultura è impegnativa, molto impegnativa. La cultura vuole impegno, studio, dedizione. Non ama improvvisazioni ed improvvisatori. E’ una cosa delicata e difficile da maneggiare soprattutto quando la si vuole diffondere. Il rischio è quella di affogarla  e svilirla in pseudo prodotti culturali. Forse siamo troppo severi: in fondo meglio divertirsi e stare in allegria con la pseudo cultura piuttosto che con altro. Ma un danno c’è: abbassare il livello di consapevolezza, delle conoscenze e ottundere la riflessività.
Ma ciò che tollero ancora meno è l’irruzione nella  scuola dei molti che propongono  le più svariate attività per i ragazzi: sport, spettacoli, progetti. Tutti vogliono organizzare qualcosa a beneficio delle scuola, tutti vogliono mettere le mani sulla scuola. Insomma una serie di attività che in sé non sono negative ma che distraggono e sviano dalle attività curriculari, da quelle discipline fondamentali per la strutturazione della mente e per la formazione della persona. Nasce spontanea la domanda: “Ma i fondamentali quando e come si fanno?”. Cioè quanto e quale tempo si dedicano allo studio della lingua e legtteratura italiana, della ,matematica, della filosofia, ecc..? Domanda pertinente   se si tiene conto che i punteggi  del Qi sembrerebbero calati nelle ultime generazioni, a partire dai nati negli anni ’70.

sabato 25 gennaio 2020

La plasticità cerebrale. La memoria non è il fattore fondamentale che esprime la salute mentale il cerve


Si ritiene generalmente che la memoria sia il fattore fondamentale che esprime la salute  del cervello. Riteniamo che dimenticare le chiavi, un oggetto, un impegno  ecc.. sia segno di deterioramento mentale. La ricerca oggi dice che la memoria non è necessariamente la più importante misura della salute mentale
Tra le false credenze:  si ritiene che abbiamo il patrimonio cellulare sia quello che ci è dato alla nascita e che la formazione di nuove connessioni finisca durante l’adolescenza. Ma il cervello è la parte più modificabile del corpo. Esso può essere costantemente riorganizzato dal come si usa e i cambiamenti possono essere m isurati .Nuovi apprendimenti determinano la creazione di nuove cellule. La capacità di pensare più profondamente  può continuare a crescere se si esercita il cervello in m odo appropriato

martedì 21 gennaio 2020

Gli effetti benefici della Mindfulness: regolazione del Default Mode Network ed aumento del Task Positive Network



Il silenzio oltre a produrre uno stato soggettivo di benessere, considerando lo stress determinato dall’eccesso di rumori del mondo in cui viviamo, svolge anche un ruolo di modificazione funzionale e strutturale del cervello che porta ad un maggiore controllo delle emozioni, aumento del livello di attenzione, delle capacità di memorizzazione. Molte prove in questo senso sono date dallo studio degli effetti della meditazione che può essere considerata una forma dci silenzio strutturato. Studi numerosissimi di neuroimaging dimostrano, ormai da tempo, gli effetti della meditazione o mindfulness :potenziamento di attenzione e memoria di lavoro, aumento della prosocialità, riduzione di ansia e depressione. Su tali effetti benefici v’è ormai una vasta letteratura. Alcuni studi hanno rilevato come la meditazione agisca sull’attività di due network cerebrali che lavorano in modo antagonista: il Default Mode Netrwork (Dmn) ed il Task Positive Network (Tpn) La regolazione del primo ( corteccia prefrontale mediale, corteccia cingolata posteriore, ippocampo ed amigdala)permette di ridurre le ansie e le insoddisfazioni prodotte dalla divagazione mentale e consente di creare uno spazio di lavoro cosciente per pianificare attività future e progetti sulla base anche delle esperienze passate. Il secondo sistema (corteccia prefrontale laterale, corteccia cingolata anteriore, insula e corteccia somatosensoriale) dirige la nostra attenzione su un compito ed è deputato allo svolgimento di processi che richiedono controllo. La meditazione aumenta la TPN e diminuisce l’attività della DMN. Il primo effetto determina un aumento dell’attenzione  e delle prestazioni della memoria di lavoro, il primo effetto determina un aumento delle prestazioni cognitive e un aumento del benessere. La regolazione della DMN che crea uno stato di calma psicofisico ed una condizione di silenzio interiore determina incremento delle capacità cognitive. La meditazione consente delle pause che aiutano un cervello ingolfato a “rilassarsi” e a diventare successivamente più produttivo. Insomma una sorta di ricarica. Da un punto di vista neurofisiologico la meditazione induce una riduzione del livello di alcune citochine tra cui l’interleuchina-1 che rappresenta un ostacolo naturale al buon funzionamento delle capacità cognitive.
Il silenzio, come molte tradizioni di saggezza affermano, apre a spazi interiori, facilita l’autoconoscenza e migliora la qualità della vita influenzando positivamente la concentrazione, la capacità di tollerare gli eventi avversi, la creatività, l’empatia, il rapporto con il proprio corpo..
L’eccessiva attività della Dmn che si verifica quando  non siamo impegnati in un compito, è una conseguenza della evoluzione che per facilitare la nostra capacità di difenderci dagli eventi dannosi ci ha predisposti ad anticipare quello che potrebbe accadere. Ma come ogni meccanismo escogitato dal processo evoluzionistico non è perfetto:  se la tendenza a proiettarci nel futuro è vantaggiosa per alcune funzioni ci impedisce però di goderci il presente.

domenica 12 gennaio 2020

Diventiamo "cittadini scientifici":VI Convegno Cassinate di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze il 4 aprile a Cassino


Diventiamo “cittadini scientifici”

VI Convegno  Cassinate di  Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze il 4 aprile a Cassino:
                                                    “La Vita delle menti”
                                                  INGRESSO LIBERO

  Palazzo Badiale, P.zza Corte, Cassino ore 9, 30-16
Perché è utile conoscere la Neuroetica e le Neuroscienze?
per la nostra salute: imparare a cogliere i segni di eventuali patologie cerebrali aiuta a correre ai rimedi tempestivamente
●per eliminare false paure: non tutte le dimenticanze e le smemoratezze sono segno di un Alzheimer  incipiente
●per capire come siamo fatti e funzioniamo, come agiamo e come facciamo le nostre scelte: ne deriva una forte utilità per la vita individuale e collettiva
●per sapere dove e verso che cosa si muove la ricerca scientifica, per sapere quali saranno gli scenari futuri rispetto ai quali bisognerà prendere decisioni e fare scelte etiche
                                                       Semplicemente
                                   per diventare  “cittadini scientifici
ESSERE CITTADINI LIBERI significa anche
●dotarsi di un’informazione scientifica attendibile è l’unico m odo per non essere manipolati da fakenews
●conoscere il DNA e ‘l’Epigenetica, non è cosa solo per gli addetti ai lavori, ma è utile perché ci permette di capire che cosa può INFLUENZARE LA CRESCITA DEI NOSTRI FIGLI……………..