Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

lunedì 11 gennaio 2016

Il fattaccio di Colonia: nuova forma di terrorismo,sessismo e violenza di genere o altro?






Un fattaccio, quello della notte di san Silvestro, che si è verificato  in un paese, Colonia, da sempre  aperto alle differenze etniche e religiose. e proprio in quella Germania che ha accolto lo scorso anno 1 milione di rifugiati. Un fattaccio che fa crollare il mito di una Germania modello di integrazione. Ancora una volta qualcosa che  ci ha colto all’improvviso e non prevista da nessuno.  Eppure  l’Occidente ha sviluppato  molta letteratura psicologica e sociologica sul fenomeno della violenza di gruppo. Basti pensare al testo Psicologia di massa e analisi dell’io(1921) in cui Sigmund Freud, il fondatore della psicoanalisi, analizzò i comportamenti  di massa degli individui
svelandoci come questi diventino irrazionali, ingovernabili e ingestibili nella condizione di gruppo. Essi perdono la loro individualità e si saldano, “s’impastano”, in un’anima collettiva, volta ai medesimi comportamenti impulsivi e fuori controllo. Gli uomini nella massa diventano “barbari” perdono le loro capacità razionali e, nei comportamenti, si contagiano reciprocamente. Si sentono onnipotenti e svanisce per loro il concetto di impossibile.  Si dovrebbe sapere ormai come piazze gremite di giovani, e perdi più ubriachi, siano pericolose. E questo capita sia quando i soggetti sono musulmani che occidentali.  Ma quello che colpisce nel fattaccio della notte di Capodanno è  la dimensione del fenomeno. Se è vero che addirittura la piazza conteneva non mille ma duemila persone c’è da meravigliarsi che non sia accaduto di peggio. Molte voci si sono alzate ad interpretare il fatto come un ennesimo episodio  di violenza contro le donne secondo il vecchio cliché femminista. Nel fattaccio di Colonia non c’è soltanto un problema di cultura e di rapporto dei maschi nei confronti del femminile, c’è molto di più: probabilmente la sensazione di potersi sentire più forti in considerazione del numero di emigranti che affluiscono sempre più numerosi e in considerazione della apertura della Merkel, la rabbia per la condizione di isolamento (affettivo anche)e di difficoltà vissute a causa di un Occidente incapace di interpretare la complessità del fenomeno migrazione, di approntare  misure e strategie di integrazione ragionevoli, la perdita delle inibizioni e del controllo  causa dell’alcool con conseguente perdita della capacità riflessiva, il contagio emotivo. Ma quello che colpisce di più sono l’impotenza e l’inefficienza delle forze dell’ordine,  presenti in piazza quella sera, in numero limitato.  Già all’ inizio della serata di Capodanno la piazza era in totale caos, caos che avrebbe dovuto far prevedere la possibile evoluzione. E, poi, al momento  tragico,la difficoltà ad intervenire : le forze dell’ordine non se ne sarebbero accorte! Fenomeni simili, sia pure non di questa entità in termini numerici, sono stati, in occasione di feste collettive, registrati anche da parte di giovani occidentali: la violenza di gruppo non ha colore di pelle né appartenenza etnica. Ma non  si doveva,  dopo gli eventi tragici che hanno costellato il 2015, permettere un assembramento di tale entità senza alcun controllo né vigilanza, neanche la notte di Capodanno! Oppure dobbiamo credere alla favola che a Natale tutti diventiamo più buoni? Sembrerebbe di sì considerando che quasi ovunque, durante le festività natalizie, il livello di guardia si è abbassato. Il che la dice lunga sull’impotenza e sulla irrazionalità dell’Occidente a fronteggiare capire e prevedere i fenomeni e trovare strategie. Io, che alle favole di Natale non credo, un brutto pensiero lo faccio: e se tutta questa disattenzione, imprevidenza,  disimpegno delle forze dell’ordine, assolutamente inefficienti e in affanno, in numero ridotto,  incapaci di individuare i responsabili nei giorni successivi, restia a fare tutto quello che si poteva fare, fossero stati, in qualche modo, voluti o facilitati? Il fattaccio, è evidente, giova  alle forze xenofobe  radicali e a quelle più moderate che vogliono una riduzione del tetto d’accoglienza dei profughi e un rigoroso controllo dei confini. Di fatto, esso  cambia radicalmente la prospettiva di apertura nei confronti dell’immigrazione e la cambia culturalmente  non solo in Germania ma anche nel resto dell’Europa. Arrivare ad una conclusione sul  fattaccio è difficile. Molte le interpretazioni  possibili:  una forma di sessismo, di maschilismo islamico nei confronti delle donne o semplicemente di violenza di genere contro le donne o semplicemente l’atto finale di un aumento di criminalità giovanile, connotata  dalle stesse caratteristiche di quella della notte di San Silvestro, che si andava registrando da tempo o di una “fisiologica” condotta violenta di gruppo o ancora di una nuova forma di “terrrorismo” contro l’Occidente. Secondo me è stato un po’ di tutto questo. Rimane ovviamente nello sfondo il diritto di noi donne a camminare e a muoverci liberamente anche di sera. Ma come realizzarlo  rimane ancora un enigma!


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