Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

giovedì 2 giugno 2016

Congresso di Neuroetica a Padova (18-20 maggio). Giacomo Rizzolatti: "From mirror neurons to brain mirror"







 

Comè noto Giacomo Rizzolatti è uno scienziato dell’Università di Parma che con il suo team ha fatto la scoperta, forse , più significativa della fine del secolo scorso nell'ambito delle Neuroscienze, la scoperta più nota anche nel mondo extrascientifico.
(Segue una breve sintesi della relazione che Rizzolatti ha tenuto al congresso di Neuroetica)
I neuroni specchio sono stati scoperti circa 20 anni fa nella scimmia. La concomitante  invenzione della fMRI (risonanza magnetica funzionale )  permise di vedere come i medesimi neuroni siano presenti anche nel soggetto umano. L’osservazione di azioni altrui attiva nell’osservatore le medesime aeree motorie come se fosse lui stesso a compiere l’azione. Nei neuroni specchio v'è, dunque, un meccanismo che trasforma l'informazione sensoriale in un formato  motorio. Il “meccanismo specchio” è presente oltre che nelle aeree motorie, anche nelle aeree responsabili delle emozioni.  Se vedo un uomo piangere si attivano gli stessi neuroni di quando sono io a piangere: i neuroni specchio sono il meccanismo fisiologico dell'empatia. Questo elemento della scoperta di Rizzolatti e del suo team  ne ha determinato la larga diffusione anche tra i non addetti ai lavori. Esistono anche catene neurali specchio che si attivano per decodificare l'intenzione dell'azione motoria: se si tratta, ad esempio, di prendere il bicchiere per bere o per spostarlo.

L’insula anteriore è responsabile della emozione del disgusto (una delle emozioni di base individuate da ekman). Pazienti che hanno una lesione bilaterale nella regione dell’insula perdono il senso del disgusto. E’ descritto, in letteratura, il caso di un paziente con lesione dell’insula, che commentadinanzi a del cibo sputato per terra: “delizioso!” In uno studio svolto a Marsiglia il soggetto sperimentale veniva esposto a stimoli naturali disgustosi (uova marce). L’insula si attivava, ma si attivava anche dinanzi ad immagini di persone che provavano disgusto. Questo significa che siamo dotati geneticamente di un meccanismo che ci fa  sentire le emozioni dell’altro direttamente dall’interno. Non si tratta di una comprensione cognitiva o inferenziale, ma dall’interno: “The understanding from the inside”.

Recentemente Rizzolatti, con il suo team, ha sviluppato una metodologia che consente, al contrario della fMRI(mostra solo le aeree che si attivano in corrispondenza di uno stimolo) di definire anche la dinamica temporale dell’attivazione. La sperimentazione è stata condotta  in collaborazione con il centro chirurgico per la cura dell’epilessia farmaco-resistente del Niguarda di Milano. E’ stata registrata l’attivazione cerebrale in 100 soggetti, in cui veniva stimolato un nervo del braccio, con la stereo-elettroencefalografia, la quale permette di descrivere nei dettagli la dinamica spazio-temporale dell’attività cerebrale, grazie alla possibilità di sincronizzare le attività corticali con le diverse fasi dell’azione osservata. Ciò ha permesso di rivelare come molte di queste aree si attivino in base ad un meccanismo specchio il quale segue  nel tempo le fasi dell’azione. Quando osservo un’azione di un altro si verifica una progressione temporale delle attivazioni nel mio cervello  come se fossi io a fare quell’azione.

Un altro esperimento recente, fatto con la stessa strumentazione, ha dimostrato che  la regione del cingolo anteriore controlla il riso. Ad alcuni soggetti veniva stimolata elettricamente tale regione: veniva evocato un riso naturale. Se agli stessi soggetti venivano  mostrati filmati di persone che ridono o piangono, si attivava la zona del programma motorio del ridere solo dinanzi a scene con riso.
Esso ci permette la comprensione del comportamento altrui in automatico, fuori di qualsiasi comprensione di carattere cognitivo. E’ come se lo stato mentale dell’altro diventasse il mio. Gli ultimi esperimenti confermano il fatto che i meccanismi specchio utilizzano le basi neurali che servono per produrre movimenti ed azioni per comprendere le azioni ed emozioni degli altri.

















Nessun commento :

Posta un commento