Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

domenica 16 giugno 2019

Pregiudizi e preconcetti possono influenzare i nostri processi biologici: utile la M indfulness


Pregiudizi e preconcetti possono influenzare i nostri processi biologici.
“NON SMETTI DI GIOCARE A TENNIS PERCHE’ DIVENTI VDECCHIO; DIVENTI VECCHIO PERCHE’ SMETTI DI GIOCARE A TENNIS” Così afferma Ellen Langer, psicologa, docente presso l’Università di Harvard, studiosa di Mindfullness. Un’espressione che esprime pienamente la questione che voglio affrontare. Siamo tutti convinti che invecchiare determini indebolimenti fisico, deficit di memoria, rallentamento cogn itivo. Queste convinzioni, nonostante la ricerca degli ultimi anni ci rassicuri che si può giungere alla terza età in buone condizioni, incluse quelle psichiche dato che esiste una neuroplasticità, costituiuscono veri e propri stereotipi che influenzano le aspettative nei confronti della nostra vecchiaia e, in qualche modo le influenzano. E’ il potere del pensiero e della mente. Si tratta del noto fenomeno della “profezia che si autodetermina” descritto da Paul  Watzlawick il quale esprime tale concetto con un noto esempio: se un paese teme che quello vicino lo possa  attaccare, si arma ed alza le barricate. A quel punto il paese confinante si allarma e lo attacca davvero.

Che cosa accade dunque a proposito dell’invecchiamento? Noi facciamo costantemente previsioni rispetto al futuro e organizziamo il nostro comportamento  in base ad esse. Se penso di essere troppo avanti negli anni per andare in palestra o per impegnarmi in qualche altra attività, eviterò di farlo, il che provocherà una diminuzione del tono muscolare  e accelererà l’invecchiamento. Studi sull’effetto delle credenze e degli stereotipi sul processo d’invecchiamento vengono svolti, presso l’Università Cattolica di Milano, dal prof. Pagnini, collaboratore di Ellen Langer. Le preconcezioni e le aspettative incidono anche sull’andamento di alcune patologia croniche. E agiscono in due modi: indirettamente per cui smetto di prendere farmaci “tanto a che serve?” o in maniera diretta sul corpo attraverso un meccanismo analogo all’effetto placebo, presumibilmente agendo attraverso sul sistema endocrino e quello immunitario. Quindi per creare aspettative positive e rallentare l’invecchiamento si può utilizzare la Mindfulness che lavora, appunto, sulla rigidità degli schemi mentali, interrompe il cosiddetto pilota automatico ed apre a scenari alternativi.

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