Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

martedì 19 novembre 2019

L'Eros tra psicoanalisi e Neuroscienze: ETHOS ED EROS, Scuola di Alta Formazione in Filosofia, Etica ed Etologia


SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE IN FILOSOFIA, ETICA, ED ETOLOGIA
Corso 2019

Ethos ed Eros
Forme, origini e misteri della sessualità
Università degli Studi di Cassino
Martedì 19 ore 15

Maria Felice Pacitto
Centro di Psicologia Umanistica di Cassino

L’eros tra psicoanalisi e neuroscienze

Abstract
La materia erotica è centrale nella teoria psicoanalitica. La psicoanalisi nasce, infatti, con l’idea del trauma sessuale alla base della malattia mentale. Il concetto di pulsione, forse la più grande innovazione freudiana, consente a Freud di mettere insieme  mente e corpo (“la pulsione ci appare come un concetto limite tra lo psichico e il somatico, come il rappresentante psichico degli stimoli che traggono origine dall’interno del corpo e pervengono alla psiche”) coerentemente con l’obiettivo fondamentale della  ricerca freudiana: fondare una psiche su base naturale. Se il metodo clinico-storico porta alla regressione al passato e, dunque, fino al biologico, è anche vero che apre all’idea della sessualità adulta come risultato della storia personale dell’individuo e dunque delle relazioni umane.  Sotto questo rispetto la teoria psicoanalitica può essere considerata la prima rivoluzione sessuale della storia  in quanto separa la sessualità dalla riproduzione biologica. Ma sarebbe errato ridurre l’eros freudiano alla sessualità, cosa che è servita, tra l’altro, a creare “la menzogna” del pansessualismo freudiano. La pulsione di Eros (pulsione di vita) diventa, con la seconda topica, l’insieme unificato della pulsione sessuale e delle pulsioni dell’IO, contrapposto alla pulsione di morte. Si tratta di una concezione, quella di Eros, come Freud stesso ribadisce più volte, simile all’Eros platonico del Convivio e analoga, se vogliamo trovare una connessione con le Neuroscienze, al sistema di RICERCA (o del DESIDERIO) di J.Panksepp. La teoria delle due pulsioni, di vita e di morte, segnano la svolta mitologica della teoria freudiana e costituiscono, per Freud, una sorta di postulato irrinunciabile.
Tuttavia,se vogliamo capire qualcosa in più rispetto alla dinamica psichica dell’Eros, è a Jung che dobbiamo rivolgerci, il grande maestro dei simboli e delle immagini. Per Jung, Eros è fondamentalmente “fare anima”, cioè processo psicologico, cioè trasformazione psichica.
Lasciando da parte i due grandi padri della psicologia del profondo, oggi ci rivolgiamo alle neuroscienze per indagare i correlati neurobiologici dell’Eros. Assistiamo sempre più, infatti, all’indagine, da parte delle Neuroscienze, di comportamenti ed attitudini una volta appannaggio di altre discipline. Tra le forme di Eros più studiate è appunto l’amore parentale, o l’attitudine alla cura,  studiata anche nelle specie animali (Panksepp, Porges). Ovviamente la ricerca dei correlati dell’Eros pone una serie di interrogativi, analoghi a quelli relativi al loro studio di altri comportamenti umani. In primis: ”I genitori amano i loro figli perché spinti dall’ossitocina?”.
La ricerca biologica vuole cogliere semplicemente dei correlati e non stabilisce nessi causali cioè vuole cogliere fenomeni neurofisiologici che si accompagnano a stati soggettivi sentimentali. Sarebbe riduzionistico dimenticare quanto il biologico possa essere modulato dalla cultura, cosa di cui, tra l’altro, era ben consapevole il fondatore della psicoanalisi il quale credeva nella interazione tra molteplici fattori nella determinazione del comportamento umano: “Nessuna persona intelligente vorrà contestare che, in questa collaborazione di vari fattori, rimane pur sempre una zona per le influenze dovute ad esperienze accidentali infantili e successive” (I tre saggi sulla teoria sessuale,1905)

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