Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

domenica 22 agosto 2021

UNGENACH un racconto lungo di Thomas Bernhard: ognuno di noi ha la sua Ungenach. Ma sapremo liberarcene come fa il protagonista del racconto?

Ungenach è la vasta, ricchissima proprietà ereditata dai fratelli Zoiss. Ma non è solo l' insieme di tenute redditizie, campi coltivati, fabbricati, boschi. E' anche il luogo del passato, del peso di ricordi, di storie familiari, conflitti, che ritornano ossessivi nella mente dei due fratelli che se ne sentono soverchiati e prigionieri. Per Karl Ugenach "significa pazzia", per Robert "un peso spaventoso e nient'altro", perciò sono scappati via: il primo in Africa, il secondo negli USA. Robert rimane, dopo la morte di Karl, rimane l'unico erede. Allora con un atto, da un lato sconcertante, nel tentativo di affrancarsi dal passato e guadagnare la libertà, se ne libera donando le numerose e ricche proprietà a trenta "bizzarri" beneficiari tra cui quattro carcerati, un ricoverato in manicomio, alcuni manovali, un guardaboschi, un giardiniere. Ugnuno di noi ha una Ungenach interiore: vincoli familiari, ricordi tormentosi, sensi di colpa nevrotici, nodi  non sciolti, doveri da cui ci lasciamo ancora dominare, che ci legano al passato e, dunque, al non essere. Ma non sempre siamo capaci di liberarcene come fa invece Robert il protagonista del racconto di Bernhard    


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