Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

giovedì 7 dicembre 2023

Basta con la storia del patriarcato all'origine dei femminicidi: serve solo a coprire altre motivazioni e responsabilità

 Ho partecipato nella giornata dedicata alla violenza contro le donne ad un evento organizzato presso la casa della cultura. Sono rimasta perplessa da una relazione che, ribadendo il concetto del patriarcato, faceva riferimento ad una lettera di san Paolo in cui si dice che le donne devono essere sottomesse ai mariti. Di qui l'origine, appunto, del patriarcato. D'accordo. Ma c'è bisogno ogni volta di fare la storia del ruolo o del mancato ruolo delle donne?. Questi discorsi si facevano 20 anni fa, e se proprio li si voleva fare correttamente si faceva riferimento al robusto testo di Adriana Cavarero, ottima filosofa attenta alle questioni femminili, "Nonostante Platone". UN testo da leggere proprio per comprendere le tappe della storia del femminile.La cosa mi ha fatto ricordare una relazione (ce la devo avere da qualche parte) sul tema del femminile che tenni presso la SIPs (società italiana di psicologia scientifica) partendo proprio dalla discriminazione della donna operata dai filosofi dell'antichità ma che non impedisce "il ritorno del rimosso". Se Platone attribuisce alle donne caratteristiche negative e ctonie (irrazionalità, materialità, ecc..) riservando agli uomini tutto il postivo, è anche vero che nel Convivio sempre di Platone, Socrate ovviamente il personaggio più importante di tutto il dialogo mette in bocca a Diotima, la vecchia di Mantinea, il discorso su Eros che è il tema del dialogo. Questo testo per me bellissimo e utilissimo perchè dà la possibilità di lavorare se letto insieme ai ragazzi su moltissime tematiche, non aveva una versione scolastica ( cè da chiedersi perché) per cui io dovetti far comparare il testo edita da Adelphi con qualche difficoltà di tipo burocratico, diciamo così. Ho riproposto la lettura di questo testo di pomeriggio, all'interno di una iniziativa (prevedeva tre incontri) sul femminile, presso il mio centro, alcuni anni fa. Il pubblico era variegato e c'erano persone che non avevano una grande cultura ma interessate. Ora proporlo a scuola non sarebbe possibile perché i Classici non si leggono più. Tutto questo accadeva una ventina di anni fa. Oggi a meno che non si voglia fare un taglio storico della questione si deve parlare di ben altro. Già nel 2008 io andavo oltre e presentai l'8 marzo il film (ottimo), sarebbe da rivedere "E vogliamo anche le rose", film che ripercorre le tappe delle conquiste femminili ma in cui è implicito il messaggio: vogliamo i nostri diritti ma anche bellezza e amorevolezza, non vogliamo rinunciare a ciò che è fondamentale per vivere una vita soddisfacente. La Cortellesi vi si è ispirata? Ma lasciamo questo argomento. Viviamo oggi un'epoca di profonde rivoluzioni: l'intelligenza artificiale cambierà totalmente le nostre vite, la crisi climatica anche. Ma sembra che nessuno voglia accorgersene. Il futuro è incerto, i modelli familiari sono cambiati, i ragazzi sono sempre in "compagnia" cioè con telefonino e computer, soggetti a qualsiasi tipo di influenza incontrollabile. Sono finiti quei tempio in cui i ragazzi erano in camera da soli a studiare. E' chiaro che i genitori non li conoscono ed hanno perso ascendente su di loro . SE un ragazzo non può specchiarsi negli occhi di madre e padre come si sviluppa' Come può sviluppare la sua identità se non ha un giusto rispecchiamento da parte dei genitori e per di più in un mondo caotico, in veloce trasformazione qual è quello attuale? Oggi il tema psicologico centrale è quello dell'identità: i maschi hanno perso ruolo da molteplici punti di vista, devono ridefinire la loro identità e sono in forte sofferenza. Le donne, dopo anni di lotte per i diritti, devono stabilire cosa vogliono adesso e chi sono e che cosa vogliono essere. I ragazzi non stanno meglio da questo punto di vista. Filippo non ha sviluppato un sua identità, magari anche un progetto di vita, ha bisogno della stampella di Giulia ma nello stesso tempo non può reggere il confronto con Giulia che si è, invece autorealizzata, ha una sua identità e sa quello che vuole.

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