Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

giovedì 26 dicembre 2013

"Una mamma imperfetta": il perché di un successo


 

“Una madre imperfetta”: il perché di un successo Grande successo ha ottenuto la serie televisiva “Una mamma imperfetta” che verrà riproposta domani sera in prima serata. C’è da chiedersi perché. La più grande difficoltà per una madre è quella di non sentirsi sufficientemente all’altezza del suo ruolo, sufficientemente competente, perfetta. E’ difficile che una madre riesca a vedere i suoi errori, i suoi limiti e li accetti. Una madre sempre buona, disponibile, amorevole, è il mito fondamentale dell’immaginario comune. E, pure, già la psicologia ci aveva avvertito che non esistono madri perfette ma, come voleva Donald Winnicott, il grande psicoanaliste infantile, piuttosto madri “sufficientemente buone”, quelle madri cioè che siano in grado di dare sostegno e contenimento quando il bambino ne ha bisogno, che sappiano anche ritrarsi quando rischiano di essere invasive,che sappiano dosare il livello delle frustrazioni. Non si tratta di madre perfette ma di madri che, anche se provano talora consapevoli (è importante la consapevolezza!) sentimenti di insofferenza nei confronti dei figli, sono in grado di accudirli. Più recentemente la Psicologia Umanistica individuava quei bisogni fondamentali, di base, senza la cui soddisfazione nessun essere umano può svilupparsi in modo psicologicamente sano: dipendenza, sicurezza, protezione, stabilità,amore. Ancora più recentemente, la ricerca psicologica nell’ambito dell’Infant Research, ci ha svelato molti meccanismi del complesso mondo materno-infantile , tra cui fondamentali la sintonizzazione e il rispecchiamento affettivo, fenomeni imprescindibili per una positiva relazione madre-bimbo. Ora, ritornando alla domanda che ci eravamo posta, non c’è da meravigliarsi che la serie “Una mamma imperfetta” abbia riscosso tanto successo. La fiction ha sdoganato le difficoltà, i limiti, le fatiche, le imperfezioni delle mamme. Finalmente, al di là della vecchia retorica che vuole le madri sempre disponibili, amorevoli e infaticabili, è lecito essere imperfette! Ma a patto però, aggiungerei, che i figli possano contare sulla soddisfazione di quei bisogni fondamentali e di quelle cure di cui si parlava più su.


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