Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

giovedì 23 aprile 2015

Neuroscienze: le teorie di Tononi e Dehaene aprono a nuove prospettive sugli studi della coscienza

Non è facile immaginare e capire come quella massa gelatinosa, dal peso inferiore a 1500 grammi, chiusa nella nostra scatola cranica, produca la mente cioè i nostri pensieri, la nostra immaginazione, la nostra capacità di scegliere, il nostro stesso essere coscienti di noi stessi ovvero avere esperienze soggettive. La coscienza ( non stiamo parlando di vigilanza che è ciò che la permette)  è il fenomeno mentale più complesso e difficile da spiegare.Si riteneva fino a qualche tempo fa che il problema della coscienza non fosse aggredibile in quanto la coscienza  non può studiare se stessa come un oggetto, allo stesso modo in cui studia gli altri oggetti del mondo.(Per poterlo fare dovrebbe  uscire fuori di se stessa).   Negli ultimi tempi alcune teorie quella di Tononi e quella di Dehaene hanno incominciato a  fare luce su questo fenomeno che è l'espressione più complessa del processo evolutivo.   Entrambe le teorie (la Teoria dell'informazione integrata e quella dello Spazio di Lavoro Neuronale Gobale), pur con alcune differenze, convergono sull'idea che la coscienza sia il prodotto di un alto livello d'informazione globale integrata che mette in connessione, con circuiti di andata e ritorno, le varie aeree corticali. Entrambe riconfermano l'idea che la maggior parte del lavoro cerebrale è inconscio. Occorre, ovviamente, molta saggezza nell'occuparsi naturalisticamente della mente considerando ce si vanno a toccare temi (finora trattati filosoficamente) e credenze e consapevolezze che strutturano la psicologia del senso comune. Il paradosso è che quella saggezza che invochiamo nello studio del cervello e della mente è essa stessa un prodotto del cervello....

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