Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

giovedì 7 aprile 2016

Comportamenti da dipendenza: fattori genetici e storia di vita spiegano la diversa vulnerabilità.



Non tutti quelli che si espongono all'uso di droghe o pratichino comportamenti a rischio di pendenza diventano dipendenti. Perché?
Esiste un fattore biologico che determina una diversa percezione degli stimoli eccitanti ed una diversa reazione di gratificazione dovuta alla dopamina , responsabile della ricerca spasmodica di droga o della messa in atto altri comportamenti compulsivi quali l'abuso di cibo, l'acquisto compulsivo, il gioco d'azzardo, ecc. Su questa base biologica ereditaria, agiscono, implementandone l'azione, l'educazione, l'esposizione ad ambienti a rischio, esposizione precoce, fattori di personalità (i disturbi psichici giocano un ruolo considerevole). E' evidente che conoscere la predisposizione biologica permette di aumentare il livello di guardia nei confronti, appunto, dei soggetti a rischio. Sappiamo però, dall'epigenetica, che il fattore genetico non necessariamente determina lo sviluppo di una determinata predisposizione. Perché questa si attui è necessario uno stimolo ambientale. Pertanto determinante nella prevenzione dei comportamenti da dipendenza è il ruolo dei modelli familiari. E' importante che i genitori non siano essi stessi consumatori di sostanze o che, comunque, non abbiano un atteggiamento permissivo nei confronti dell'uso di droghe. Allo stesso modo è importante un clima familiare sereno e dialogante. Non minore importanza ha la scuola che, insieme alla famiglia, deve insegnare agli allievi il saper regolare i comportamenti aggressivi e la ricerca del piacere e non dell'eccitazione
 

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