Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

giovedì 14 maggio 2020

Il virus ci ha tolto il piacere del toccarci, accarezzarci, abbracciarci


 Cosa ci lascia la pandemia,
cosa ci ha tolto?
La pandemia ci lascia la consapevolezza della nostra fragilità, della incertezza della vita, della sua imprevedibilità. Semplicemente: la vita non è sotto il nostro controllo.
Una consapevolezza che non è di poco conto e ci appesantisce ma, come molte cose pesanti, ci spinge ad una riflessività profonda che è ciò che ci rende specificamente umani.
Ma cosa ci ha tolto?  Ci ha tolto un senso primordiale: il tatto. La pelle è una sorta di organo molto esteso che ha bisogno di toccare ed essere toccata. “Reversibilità chiasmatica” diceva Merleau Ponty. La pelle è l’organo relazionale per eccellenza. Ci tocchiamo quando ci diamo la mano, ci tocchiamo quando ci abbracciamo, ci tocchiamo quando ci accarezziamo. Toccarsi, abbracciarsi produce serotonina. C’è differenza tra l’essere accarezzati dalla mano di un essere umano o  da una mano robotica. Martin Grunwald, ricercatore di APTICA, afferma che gli uomini possono vivere senza vedere, senza udire, senza sentire odori ma non senza “contiguità di pelle”. Il contatto fisico stimola il cervello. Per Aristotele il tatto è il più filosofico dei sensi perché è attraverso il tatto che la psyche individua le cose come identiche a se stesse
 Siamo stati amputati  del pieno uso delle mani. Le mani hanno un grande potere: possono uccidere ma anche curare. Le madri pongono la mano sulla fronte febbricitante dei figli e questi si calmano. Le mani con la loro gestualità comunicano intenzioni ed emozioni. Con le mani creiamo oggetti raffinati.  Le mani sono così importanti da avere una estesa zona di proiezione corticale.
Certo abbiamo gli occhi per comunicare: con il resto del volto coperto dalla mascherina sono diventati il nostro principale strumento di comuncazione. Ma non è sufficiente. Il virus ha fortemente amputato la nostra spontaneità: se incontriamo un amico, una persona cara, semtiamo l’impulso di abbracciarla o almeno di stringerle la mano .. adesso dobbiamo frenarci. Ogni comportamento affettivo va soppesato, pensato. E lo stress aumenta

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