Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

martedì 13 agosto 2013

Geneticamente altruisti


Le scienze psicologiche si applicano ormai da tempo allo studio del comportamento morale e di disposizioni caratteriali quali l’altruismo e la cooperazione.  Anche la neurobiologia animale e l’etologia hanno dato un notevole contributo . Esse segnalano una serie di casi in cui gli animali danno prova di comportamenti “buoni” e di manifestazioni emotive ed empatiche che nell’essere umano  possono essere considerate prerequisiti della moralità. Scimmie rhesus preferiscono rimanere affamate piuttosto che nutrirsi se il prezzo è quello di infliggere una scarica elettrica ai propri congeneri (Gallup)Sembrerebbe che nutrano anche dispiacere ed imbarazzo in seguito ad azioni sbagliate.  Questo dimostrerebbe  che la preoccupazione per gli altri fa parte del nostro corredo filogenetico e che noi ci siamo evoluti dai nostri fratelli animali come già Paul Rée aveva intuito nel lontano 1877. Ma mai  definiremmo tali comportamenti come morali o etici cosa che , invece , faremmo per analoghi comportamenti dell’essere umano. La differenza è che quest’ultimo agisce con consapevolezza , in base a fini e valori, ed è in grado di argomentare sul perché delle proprie azioni.(Per saperne di più: "Buoni si nasce, soggetti etici si diventa.La costruzione della mente etica tra neurosciezze, filosofia, psicologia", Ed. Pendragon ) 

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