Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

venerdì 9 marzo 2018

La vera storia di Margaret Keane: una storia di quadri rubati e di una relazione v iolenta








 

Venredi 9 marzo in occasione della ricorrenza della festa della donna il Centro di Psicologia Umanistica e Analisi Fenomenologico Esistenziale, nell’ambito del progetto soggettività e psicologia del femminile proietta i lfilm

                                                           “Big Eye”

                                                       di Tim Burton

                                                      Venerdì 9 marzo ore 16

                                     Cassino Sala San Benedetto- Banca Popolare

 

Un caso clamoroso di plagio quello di Margaret Keane. Costei, nata Peggy Doris Hawkins, è un’artista statunitense, i cui quadri ebbero un grande successo negli anni60/70.   Una donna fragile, che si affida e si assoggetta ai ricatti del marito, il quale si appropria della paternità dei quadri. Margaret rimane segregata per 10 anni nell’atelier della loro abitazione , dove lavora per 16 ore al giorno. All’inizio ella fu d’accordo  perché convinta, plagiata dal marito, che in quanto donna  mai sarebbe riuscita ad ottenere il successo.

Finalmente riuscì  a liberarsi dalla dipendenza del marito e a divorziare. Nel 1970, in una trasmissione  radiofonica, denunciò il marito il quale fu condannato successivamente ad un forte risarcimento.  Margaret era rimasta per un lungo numero di anni all’ombra del marito,deprivata della sua creatività e della sua opera. Questa in breve  la vicenda . Ma perché ce ne interessiamo? Ma perché è esemplare di una condizione femminile fortemente radicata: la negazione della creatività e soggettività femminile, condizione talora “voluta” dalla stessa donna. Di Margaret ci colpisce l’assoluta inconsapevolezza di sé e delle sue potenzialità. Ella vive una condizione di “alienazione” in quanto privata del prodotto della sua attività creativa perché permette che il marito se ne appropri,alienata rispetto a se stessa in quanto inconsapevole delle sue potenzialità.Quei bambini dipinti,dai grandi occhioni persi, non esprimono forse una condizione di tristezza e depressione (perdita) di fondo che, forse,  allude a quella della stessa pittrice. Oggi Margaret ha 90 anni ed è diventata un’icona del riscatto femminile. Di plagio, di violenza psicologica, di inconscietà femminile, di negazione della soggettività femminile si parlerà venerdì 9 marzo. Ne parleranno Magda di Renzo (responsabile del servizio di psicologia dell’età evolutiva dell’Istituto di Ortofonologia di Roma) e Maria Felice Paacitto (responsabile del Centro di Psicologia Umanistica eAnalissi Fenomen.-Esistenziale di Cassino), organizzatrice dell’evento.

 

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