Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

lunedì 23 luglio 2018

Il nostro cervello non è adatto per vivere in questo mondo: altruismo e cooperazione


Il nostro cervello non è adatto a vivere in questo mondo.
Siamo abituati a pensare che essere collaborativi e cooperativi sia risultato di una buona educazione, buone apprendimenti. Ma non sempre gli strumenti educativi sortiscono l’effetto voluto. In uno  studio recente sviluppato da un team di ricercatori coreani è stato possibile indurre un comportamento cooperativo in un topino in uno stato di cattività, tramite una stimolazione elettrica nel talamo d’orso mediale, coinvolto, appunto, in comportamenti cooperativi. Generalmente in una situazione di cattività aumenta l’aggressività: un topo dominante cerca di imporsi sull’altro. I topi possono essere addestrati ad osservare un comportamento più pacifico e non competitivo. Ricevono una ricompensa quando superano comportamento competitivo il cibo come ricompensa viene generalmente somministrato. Il topino tramite una ricompensa viene addestrato attraverso il condizionamento o: gli viene dato del cibo quando si comporta in modo adeguato. Si è visto che il cibo non è in grado di far cambiare comportamenti ai topini mentre lo è in modo immediato una piccola stimolazione cerebrale nel talamo dorso- mediale che sortisce un effetto positivo.

Qual è il senso di tutto questo per noi esseri umani? È evidente che l’educazione processo complesso fatta di stimoli costanti, di meccanismi in grado di plasmare il cervello per quella ormai è attestata plasticità cerebrale. Ma è un processo lungo che può essere fuorviato da molteplici fattori talora incontrollabili pertanto non sempre sostituisce sortisce gli effetti desiderati.. Utilizzeremo dunque una stimolazione cerebrale per ottenere persone collaborative e magari più adattate alle norme del vivere.. Magari in un prossimo futuro sarà possibile contare su un farmaco che agisca su quei circuiti cerebrali che sono coinvolti nei comportamenti collaborativi adattativi. Ma è la stessa costa che cercare di ottenere i medesimi risultati con l’educazione . Evidentemente no. Per quanto entrambi e alla stimolazione che farmaco ed educazione agiscano sul cervello, sicuramente l’educazione coinvolge ben altri meccanismi mentali e circuiti cerebrali..


Nessun commento :

Posta un commento