Neuroscienze, neuroetica, filosofia della mente, psicoterapia

venerdì 15 marzo 2019

A proposito della trasmissione di Bruno Vespa sulla chirurgia estetice: al di sotto della fatuità dell'argomento questioni filosofkiche ed epistemologiche

trasmissione di bruno Vespa: presenti, tra gli altri; Simona Izzo, Eleonora Giorgi e Roy De Vita. le due signore si sono sottoposte ad un lifting felicemente riuscito ed ovviamente sono fautrici del lifting. Addirittura la signora Giorgi si lancia in una proposta: che le Asl lo forniscano gratuitamente  in quanto stare male con la propria immagine corporea può portare a stati depressivi. Al di là della evidente provocatorietà della proposta è evidente che il lifting è proprio ai soggetti depressi che non va fatto per il semplice motivo che sarebbe come curare con l'aspirina una polmonite. Sarebbe come curare un sintomo con un sintomo. Se l'immagine di te invecchiata (cosa che ovviamente non piace a nessuno) ti procura un insostenibile malessere è questo che va affrontato e va curato: il lifting sarebbe semplicemente una cura sintomatica. Ma mi ha colpito un'altra espressione: il lifting ti permette, togliendoti una manciata di anni, di riconoscerti. Epressione da n on prendere sottogamba perché n asconde dilemmi filosofici che hanno dato luogo a grandi dibattiti anche contemporanei. L domanda fondamentale che vi si cela è: "Che cosa definisce la mia identità?". Domanda che come è noto in modo diverso fu posta, in termini moderni, per primo da Cartesio:"Che cosa, dunque, io sono?". Vi sin applicò anche LocKe il quale, molto in anticipo sui tempi, fece una sorta di esperimento mentale. Immaginò che l'anima di un principe si trasferisse nel corpo di un ciabattino portando con sé tutti suoi ricordi. Per Locke il ciabattino, nonostante il suo aspetto fisico, diventerebbe realmente il principe. Il filosofo voleva sottolineare come la nostra identità sia costituita dalla continuità dei nostri stati di coscienza e che essa non è riducibile alla fisicità. Il che vuol dire che possiamo anche invecchiare ed assumere sembianze molto diverse da quelle che avevamo da giovani ma mai perderemmo la nostra identità: la coscienza non invecchia. Il tema dell'identità è complesso: è la nostra fisicità che è determinante per la nostra identità o sono le caratteristiche psicologiche? Se ne parlerà il 5 aprile durante la giornata di Scuola di Alta Formazione in Neuroetica a Cassino

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